Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere Giuseppe Cilia Mi sollevano incompatibilità quando la città è ferma
R
Mi sollevano incompatibilità quando la città è ferma
Mi sollevano, con attenzione chirurgica, vecchie, trite e ritrite incompatibilità mentre cinema, parcheggi, strutture sportive, turismo giubilare ed interi quartieri versano nel più totale abbandono”.
Con queste parole in una nota stampa il consigliere comunale Giuseppe Cilia prende posizione sull’ultimo caso sollevato dall’Amministrazione comunale di Palestrina riguardo il suo ruolo all’interno del Consiglio comunale.
L’antefatto della vicenda è il ricorso al Tar presentato dalla Cilia Italia avverso il provvedimento di aggiudicazione dell’affidamento del servizio di trasporto scolastico, ricorso tra l’altro lasciato poi dalla stessa azienda decadere. Una questione su cui i vertici amministrativi hanno inteso procedere con accertamenti e verifiche approfondite sulle presunte incompatibilità di Giuseppe Cilia per il ruolo nella holding di famiglia.
“Una vecchia e sterile polemica, anacronistica e del tutto fuori luogo, già chiarita presso gli organi competenti – continua Cilia. Non esiste alcuna incompatibilità, semplicemente perché non ricopro alcun incarico amministrativo e decisionale in Cilia Italia, ormai da oltre 10 anni controllata da una società di diritto pubblico francese. In una recente nota anche il Ministero, opportunatamente sollecitato dal Comune, ha asserito in relazione alla specifica ipotesi che “non si ravviserebbero elementi di incompatibilità” rimettendo all’organo consiliare la verifica di eventuali cause ostative all’espletamento del mandato elettivo. Quindi – aggiunge il consigliere – l’Amministrazione, nei prossimi Consigli, sarà impegnata ad approfondire, indagare e sviscerare meglio la questione. Una fuffa di Natale bella e buona che non fa certo il bene della città e che impegna ora l’assise a prendere una decisione sul niente. E intanto la città è ferma – aggiunge Cilia – i problemi di viabilità, sicurezza e decoro dei quartieri sono irrisolti e le strutture pubbliche continuano a essere chiuse. E la cosa peggiore è che nessuna soluzione si intravede all’orizzonte. È passato il primo semestre del mandato ed ancora tutto è immobile, eredità non facili, certamente, ma occorre darsi da fare, muoversi e trovare soluzioni, insomma è necessario lavorare veramente, non è sufficiente mettersi in prima fila agli eventi per farsi scattare qualche foto da postare sui social, facciamo gli amministratori del bene comune non gli influencer. D’altronde, comprendo bene che lavorare è faticoso, allora perdiamo un altro po’ di tempo in disquisizioni normative su presunte incompatibilità, anzi a questo punto oltre che la presunta pagliuzza nell’occhio di qualcuno occupiamoci anche delle presunte travi negli occhi di molti, tanto per trarre ispirazione dal monito evangelico.
Nell’augurare a tutti buone feste invito l’amministrazione a occuparsi dei problemi seri e urgenti per il bene di tutti i cittadini, la preferenza ricevuta con il voto di fiducia va meritata sul campo non è, come al solito, una spilletta da appuntarsi sulla giacca alle processioni ed alle sagre.