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PALESTRINA E L’INVASIONE BARBARICA

Sul web si dibatte a proposito di migranti e possibili invasioni.
Vorrei riportare il discorso nei suoi reali termini fornendo per Palestrina dati ufficiali ISTAT (ultimi disponibili) aggiornati al 1 gennaio 2013.
Gli stranieri in Italia sono il 7,4%, nel Lazio 9,49% della popolazione residente.
Gli stranieri presenti a Palestrina sono 1700 pari all’8,2% della popolazione residente, di cui 817 maschi e 883 femmine. Di questi 1700 il 59,6% proviene dalla Romania, il 15,2% dall’Albania e il 3,4% dalla Polonia.
Va ricordato che Romania e Polonia sono stati membro dell’Unione Europea e quindi chiamare queste persone extracomunitarie è un errore.
Queste sono le cifre dell’invasione qui a Palestrina. Molte di queste persone lavorano presso le nostre case come badanti accudendo i nostri vecchi o aiutandoci nelle faccende domestiche, altri come manovali sono impiegati nell’edilizia. Molti usano Palestrina come semplice “dormitorio” lavorando i più a Roma. Molti bambini e ragazzi frequentano le scuole dei nostri figli e nipoti e magari sono pure loro amici del cuore.
Le parole di odio che circolano sul web – e anche Palestrina e suoi abitanti non ne sono esenti – a partire dalla tragedia “annunciata” del Mediterraneo per finire all’uomo sulla gru – nascono più dall’ignoranza per la paura dello straniero (il barbaro) che da un reale sentimento razzista. Se venissero fornite maggiori informazioni, se conoscessimo di più la cultura e le tradizioni di questi nostri “vicini” forse molte incomprensioni cadrebbero. Quanti ad esempio sanno che la maggior parte dei romeni sono cristiani come noi, che la loro Pasqua è stata celebrata una settimana dopo la nostra, che la loro lingua è molto simile alla nostra (i romani sono giunti fino a quelle terre). Occorre che noi si lavori con le nuove popolazioni di origine immigrata, integrata nelle nostre comunità (immigrati di seconda e terza generazione), al fine di formare delle persone che possano rientrare nei loro paesi di origine dove poter applicare quanto imparato qui da noi. Molti dei romeni, presenti qui da noi, si definiscono “romeni della diaspora” che, secondo il calcolo del ministro per i romeni all’estero, incidono per il 2,5% del Pil italiano, sono quindi una ricchezza e non un peso per la nostra comunità (pagano le tasse, versano contributi che ci ritornano sotto forma di pensioni). E’ solo da una reciproca conoscenza che si può raggiungere quell’integrazione tra le nostre comunità che non vuol dire annullare la propria identità.
Le frasi che in queste ore stanno circolando sul web a proposito dell’uomo (romeno) salito sulla gru a Palestrina producono un enorme sconforto tanto da indurre gli amministratori di un gruppo “palestrinese” a rimuovere il post. Peccato per la foto che ha dato l’avvio ai commenti perché era veramente significativa dello stato di disperazione in cui può cadere un uomo. Odio e disinformazione sono le facce di una stessa medaglia che possiamo definire xenofobia nel migliore dei casi, per arrivare a vere e proprie forme di razzismo (il richiamo ai forni crematori). Si usa il web non per dibattere, per informarsi ma per attaccare a testa bassa i “nemici”, definiti in maniera sprezzante “buonisti”, accontentandosi, non di ragionare su dati certi e verificati, ma di un pensiero superficiale, di ricorrere a frasi fatte (“sono tutti ladri” “rubano il lavoro agli italiani” ecc.). Le loro fonti di informazione sono siti web e media in cui la bufala mediatica è dietro l’angolo e dove sedicenti commentatori e politici danno il peggio di sé.
Poi magari ritroviamo questi stessi individui (mi viene difficile definirli “persone”) postare immagini di animali abbandonati o violentati e inorridire difronte a tanta violenza e allora quegli stessi individui “cattivisti” verso un essere umano diventano anche loro dei “buonisti”…………purché sia un’animale.

ROBERTO PAPA

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