8 ANNI, NON UN SEMPLICE RICORDO DI ROBERTO SUTERA, MA UNA TESTIMONIANZA VIVA
4 LUGLIO 2007 – 4 LUGLIO 2015
Gli eroi diventano una leggenda e le leggende non tramontano mai. Entrano nell’anima di tutti i popoli e vi restano per sempre. Il Vice Brigadiere Roberto Sutera, in forza alla Caserma dei Carabinieri di San Cesareo, che ora porta il suo nome, all’alba del 4 luglio 2007 ha perduto la vita, mentre inseguiva un pericoloso criminale. La storia ormai la conoscono tutti. Ed è per questo che ogni anno l’anniversario della tragica scomparsa di Sutera viene celebrato in modo solenne e partecipato.
Sabato, 4 luglio, nel cortile della locale Caserma c’erano tutti. La commozione era sovrana. Nessuno escluso: dal Generale, comandante della Provincia di Roma ai bambini che hanno letto la preghiera del Carabiniere e testimonianze autentiche.
Schierato sulla destra del monumento il plotone di rappresentanza della Compagnia speciale di Roma, comandato dal M.llo Capo, Giacinto Molinaro. Sulla parte frontale i genitori e i famigliari di Roberto, il Sindaco Pietro Panzironi e le più alte autorità dell’Arma: Generale Salvatore Luongo, il Colonnello Luciano Magrini, il Capitano Arcangelo Maiello, il Comandante della Stazione, M.llo Daniele Esposito, il Comandante della Polizia Locale, Guido Scarpato, le benemerite dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri con il Presidente, Antimo de Pasquale e il Vice Commissario di Frascati.
Sulla sinistra Carabinieri di ogni ordine e grado. Fiori e piante dovunque. Dalle finestre pendevano lunghi drappi. Aria di festa nella luce sfolgorante del sole di luglio. Non poteva essere diversamente. Lo ha confermato il Generale Luongo, quando ha detto: “E’ vero che questi vuoti non si riempiono mai, ma è anche vero che quella di oggi non è un semplice ricordo di Sutera, ma una testimonianza che continua a darci forza e speranza nel compimento del nostro dovere, diventato più difficile in questa lunga crisi. I cittadini possono essere sicuri, perché noi Carabinieri continuiamo a compiere il nostro dovere fino in fondo, così come ha fatto l’eroe che celebriamo oggi”.
A seguire la benedizione del Cappellano militare don Donato e la deposizione della corona al monumento di Roberto Sutera.
Pino Pompilio