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Felice che mi sia venuta a trovare la piccola Emma, decido di portarla a giocare al parco Cingolani, vista la pubblicità che su manifesti e post di FB viene fatta. Sponsorizzato anche dall’Assessora alla Cultura mi sono detto che il posto sicuramente meritava, visto che per i bimbi era a disposizione anche l’animazione.

Un parco pieno di bambini e bambine felici, assistiti dall’animazione, un posto ideale per giocare e divertirsi.  Ma……ecco che Emma mi chiede “nonno, pipì”. Cerco un bagno, vedo una casupola con su scritto WC…..ma sorpresa! La porta è chiusa con un lucchetto…..dramma e adesso cosa si fa? Chiedo ad una mamma la quale candidamente mi dice che suo figlio l’ha fatta sul prato accanto alla casupola……e infatti, a parte l’odore tipico dell’urina, si notano anche reperti organici di varia forma e consistenza insieme a fazzolettini probabilmente usati come carta igienica. Avendo insegnato alla piccola Emma che i bisogni non si fanno per strada ma che esistono appositi luoghi che si chiamano bagni, conosciuti fin dai tempi dell’antica Roma,  cerco un locale pubblico nelle vicinanze, ma il più vicino è su piazza Santa Maria degli Angeli…..tempo di arrivare e il guaio è fatto.

Vabbe, mi sono detto la prossima volta mi attrezzo con vasetto e carta igienica come quando porto a spasso il cane ……..Ah la civiltà degli umani!

Poi si sa i bambini bevono e nonostante sia un nonno “ecologista” contrario alle bibite gassate, ma la pubblicità è più penetrante di un buon ragionamento, cedo e le compro un’aranciata. Cerco un cestino per i rifiuti, lo trovo…….(dai mi dico non essere polemico). Ebbene sempre perché sono un nonno ecologista ho insegnato alla piccola Emma, con parole a lei comprensibili, che i rifiuti vanno differenziati e riciclati, se non ne vogliamo rimanere sommersi. E anche qui, sorpresa? I cestini ci sono, pochi per la verità, ma non predisposti per la differenziata (carta, vetro e lattine, indifferenziata) e poi molti cestini mancavano al loro intero della busta di plastica, chissà l’operatore ecologico addetto al prelievo come avrebbe operato per la rimozione. Pensavo tra me, mentre la vedevo giocare felice:  ma quale luogo migliore di un parco giochi per abituare fin da piccoli a capire il valore del rifiuto, abituandoli a differenziare sotto l’occhio vigile dei genitori che sicuramente – educati da un’amministrazione attenta – fanno in casa la differenziata? Abituarli fin da piccoli per non vedere poi lo scempio che i fratelli maggiori fanno durante la movida di fine settimana…..

Finalmente felice e soddisfatta di aver giocato con tanti bambini, nonostante il piccolo problema occorso, usciamo dal parco e da bambina curiosa  mi chiede “nonno, chi è quel signore lassù?”. Le rispondo che è un soldato a ricordo dei tanti morti in guerra e da nonno pacifista non posso fare a meno di recitarle la filastrocca di Gianni Rodari intitolata “Promemoria”

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare
preparare la tavola,
a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
ne’ di giorno ne’ di notte
ne’ per mare ne’ per terra:
per esempio, LA GUERRA

Ma anche se pacifista amo la mia patria e non sopporto di veder un stele sporca, il prato che la cinge tutto rinsecchito, non solo quello sotto la statua ma anche quello dei giardini vicini….(e dai non essere polemico, mi dico)……mentre quelli davanti al Comune o all’Infopoint sotto tutti tirati a lucido.  E poi che dire di un cancello che non c’è…..(ah mi son detto anche questa sarà sicuramente opera di rom)…o del selciato e scalini sconnessi, rischiosi sia per i bambini ma soprattutto per i nonni che si sa è meglio che stiano a casa a rincoglionirsi davanti alla TV così non rompono…..

Mentre ammiro il Parco Cingolani penso che sia il nostro biglietto da visita per i turisti che vogliono riposarsi, gustandosi un buon gelato, all’ombra dei suoi alberi….Ma come accogliamo coloro che vengono a visitare la nostra  città?

Siamo giunti alla fine della nostra passeggiata e con la piccola Emma ce ne andiamo al bar Oscar dove ci prendiamo un buon gelato (che consiglio anche all’Assessora).

 Roberto Papa

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