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APPROVATA ALL’UNANIMITA’ L’ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO DEI RAGAZZI

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Sono molti ormai in Italia, come in Europa, i Comuni che aprono le porte ai giovani, non soltanto in senso figurato, ma con un vero e proprio coinvolgimento nella vita amministrativa della propria città istituendo un Consiglio Comunale dei Giovani e dei Ragazzi.

Nel Lazio soltanto possiamo parlare anche di Comuni di una certa rilevanza come, ad esempio, Rieti e Latina… e presto avremo, tra questi, anche Palestrina.

Infatti venerdì 27 novembre a Palazzo Verzetti si è deliberata, con voto unanime, l’istituzione del “Consiglio Comunale delle ragazze e dei ragazzi” (CCR) che sarà composto da ragazzi della IV e V classe della scuola primaria e I, II e III media degli Istituti comprensivi di Palestrina, eletti attraverso regolari elezioni.

I ragazzi che verranno eletti saranno chiamati a trattare temi come: ambiente, sport, rapporti con l’Unicef, politiche giovanili e sociali e politiche culturali, replicando il lavoro normalmente svolto dagli adulti in sede di Consiglio Comunale, con vere e proprie proposte, delibere e mozioni che verranno sottoposte, poi, all’attenzione degli Amministratori.

A questo progetto si è lavorato coralmente coinvolgendo soprattutto i giovani, i dirigenti scolastici, le Commissioni consiliari permanenti e gli assessori con deleghe alla pubblica istruzione e alle politiche giovanili. Da questa collaborazione è nato uno specifico regolamento attraverso il quale si stabiliscono chiaramente le varie funzioni ed i rapporti tra le istituzioni e la scuola.

Il progetto era presente già in forma embrionale nelle passate amministrazioni, seppur ampiamente pubblicizzato come imminente, salvo poi  essere accantonato in un angolo. Ora sembra che finalmente non sia più un progetto, ma che vada verso la realizzazione con lo scopo principalmente di stimolare l’accrescimento della responsabilità e della coscienza civica e politica degli alunni, favorendo un avvicinamento alle istituzioni. Un altro aspetto dei benefici di cui godranno i nostri ragazzi è sicuramente la possibilità di mettersi in gioco testando le proprie capacità di ricoprire un ruolo gestionale, di scoprire di essere in grado di saper intercettare bisogni e trasformarli in servizi.

Essere coinvolti in un progetto simile per i nostri ragazzi significherà anche acquisire una maggiore coscienza civica, rendendosi conto in prima persona delle difficoltà che comporta l’amministrazione di una comunità. Si troveranno faccia a faccia con il rispetto delle regole, con le difficoltà di ottenere il raggiungimento di una mèta, e forse impareranno ad amare di più l’ambiente in cui vivono e non darlo per scontato.

Avranno la consapevolezza di essere protagonisti confrontando liberamente opinioni ed idee, elaborando proposte e soluzioni ai problemi del territorio nell’interesse della propria città. In questo percorso i nostri ragazzi avranno il supporto dei propri docenti, con  il beneplacito dei dirigenti, e seguirà delle tappe ben delineate nel “libro arancio-verde” dal titolo “La partecipazione di giovani e adolescenti alla Governance – Verso il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi“.

Secondo questo documento la nascita del Consiglio Comunale dei Ragazzi avverrà solo dopo il completamento di azioni preparatorie iniziando dalla comprensione del progetto, seguito dalla conoscenza della macchina amministrativa e del sistema decisionale, dalla consapevolezza e responsabilità dei ruoli e degli incarichi istituzionali, dall’esperienza di partecipazione per arrivare alla costituzione elettiva del Consiglio delle Ragazze e dei Ragazzi.

Nelle scuole ci saranno delle vere elezioni con le liste di candidati come accade per gli adulti. Resta un solo dubbio: sapremo dare ai nostri ragazzi un esempio di buon governo? Sapremo trovare il modo di non sporcare la loro infanzia con la sete di potere?

Certamente un progetto ambizioso e coraggioso, considerato quello che quotidianamente i nostri futuri adulti percepiscono della politica attraverso le notizie che circolano in tv, sui giornali e su internet. E se i piccoli si educano principalmente con l’esempio finora non gli abbiamo davvero dato una buona educazione!

Gioia Cafaro

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