PALESTRINA: LA CULTURA, L’ASSOCIAZIONISMO
Sabato pomeriggio, alla presenza di un folto pubblico, è stato presentato il XIII volume della collana “Conoscere Palestrina”, dal titolo “Santuario della Fortuna in Palestrina. Vedute e interpretazioni attraverso i secoli” di cui è editore Massimo Guerrini, nella sua veste di “mecenate”, definizione attribuitagli dal moderatore della serata Giuseppe Farina. Insieme a Guerrini, in veste di coeditori, erano presenti Andrea Fiasco e Roberta Iacono.
Il mecenatismo di Guerrini, mosso dal suo amore per la città, lo porta a dare un contributo di idee ed economico perché la sua e nostra città di Palestrina sia conosciuta non solo in Italia, ma anche in Europa, visto che il libro ha una prefazione, da lui curata, in Inglese, in estone, la sua seconda patria, in russo, perché quel vasto mondo è uno dei principali flussi turistici verso l’Italia con notevoli ricadute economiche e culturali, e sappiamo tutti quanto Palestrina ne abbia bisogno.
La manifestazione si è aperta con gli interventi di saluto dei rappresentanti istituzionali dal sindaco di Palestrina a quello di Castel San Pietro, dal Presidente della Regione all’Assessore alla Cultura e al Presidente della Pro loco di Palestrina. In tutti gli interventi, sebbene con sensibilità e accenti diversi, è stato posto il tema centrale di Palestrina città d’arte, luogo di bellezze archeologiche poco conosciute, riconoscendone una delle cause nella vicinanza con Roma, che da un lato potrebbe essere sfruttata per i flussi turistici, ma dall’altro ne subisce la pressione negativa per la quantità di storia e cultura che porta in dote.
Il ricavato dei libri venduti nel corso della manifestazione verrà devoluto alle associazioni che hanno aderito (Fondazione Pierluigi da Palestrina, Circolo Culturale R. Simeoni, Lions club Palestrina, Ass. Culturale Profumo di Teatro, Ass. Culturale Le Nove Muse, Movimento Culturale Eccoci). La manifestazione stessa ha voluto mettere in evidenza l’importanza che l’associazionismo svolge per lo sviluppo culturale, sociale ed economico; importante è che si faccia rete con un obiettivo comune: il bene di Palestrina.
Una serata, quella di sabato, in cui la cultura quella con la C maiuscola è stata protagonista, soprattutto negli interventi di Angelo Pinci, Andrea Fiasco e Roberta Iacono. Pinci, che del volume ne ha curato la presentazione, dopo aver illustrato le dodici precedenti pubblicazioni (il primo volume dedicato a “Praeneste sive ager Praenestinus” risale al 1999), ha ampiamente descritto la genesi e gli incontri con l’autore Merz che hanno portato il voluminoso libro “Das Heiliegtum der Fortuna in Palestrina und Die Architektur der Neuzeit” (Il Tempio della dea Fortuna in Palestrina e l’architettura moderna) ad una forma più accessibile ad un vasto pubblico.
“Con il volume Merz vuole dimostrare come la storia degli studi archeologici del tempio della dea Fortuna a Palestrina abbia subito l’influenza dell’architettura moderna” (cit. A. Pinci).
Andrea Fiasco ha svolto una relazione che approfondisce lo stato dell’arte delle ricerche sul Tempio, parlandoci dell’influenza del Tempio sui grandi artisti tra i quali il Palladio, il Bramante e che ridurre a poche righe di un articolo farebbe torto alla complessità e profondità del tema trattato. Ci auguriamo che Andrea Fiasco metta a disposizione, magari sul sito di Articolo Nove, soprattutto ad uso dei nostri studenti, il testo della relazione da lui svolta.
Roberta Iacono, di cui è stato ricordato l’impegno portato avanti con l’Associazione Articolo Nove per la valorizzazione delle opere architettoniche e ambientali dell’area prenestina, ha posto l’attenzione sulle difficoltà che incontra chi vuole fare cultura, soprattutto quando si intende entrare nel mercato editoriale, quello dei piccoli editori di libri di nicchia (tra gli altri libri curati dalla Iacono, ricordiamo “La Chiesa di Santa Rosalia. La cappella dei principi Barberini a Palestrina”) e certamente, opere come quella presentata, affronta un argomento Il Tempio di Palestrina, forse più conosciuto all’estero, e l’opera di Mertz lo dimostra.
Come piccolo editore Iacono si fa portavoce di quella “civiltà del libro” insostituibile fondamento di progresso civile, culturale ed economico del nostro Paese.
Certamente, perché la cultura diventi un bene comune, deve esserci un contesto generale in cui l’istruzione, la conoscenza, la lettura, siano coltivati come beni desiderabili per la crescita individuale e sociale. E il fatto che a Palestrina non vi sia una libreria, ma bisogna ringraziare la meritoria opera di un paio di giornalai che permettono di acquistare libri su ordinazione, che la biblioteca comunale non possa essere pienamente vissuta dai cittadini, e la nuova, in costruzione da anni, sembra venire sempre dopo qualche altra opera, ha posto in evidenza quanta distanza ci sia tra le parole pronunciate dagli amministratori di Palestrina e la realtà.
E’ di questi giorni, un’affermazione che circola in paese, attribuita ad un autorevole esponente di questa amministrazione che ha affermato che la vocazione di Palestrina e in particolare del suo Centro Storico è di “vivere la notte” e ne è evidente dimostrazione il fatto che, mentre si chiudono attività commerciali anche storiche, si susseguono aperture di pub, ristoranti e in genere esercizi che fanno da sfondo a quella che potremmo definire i luoghi della movida palestrinese, tutta racchiusa tra Via della Vittoria e Piazza Regina Margherita.
Sembra quasi che i nostri amministratori abbiano un preciso “progetto culturale” quello che il filosofo Umberto Galimberti definisce “l’ospite inquietante” e cioè: “il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive e orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui…. Nel deserto dell’insensatezza che l’atmosfera nichilista del nostro tempo diffonde, il disagio non è più psicologico, ma culturale”.
Ma Palestrina non merita tanto!
Un evento come quello di sabato, voluto fortemente da Massimo Guerrini, che ricordiamo anche per la sua presenza in Consiglio Comunale quale esponente di minoranza della lista Eccoci Palestrina, insieme agli eventi programmati dal “rinato” Circolo culturale Simeoni, che vede una ripresa di attività ad opera del suo presidente Paolo Walter Di Paola, dopo un lungo periodo di silenzio, fanno ritornare a casa la Cultura in un paese come Palestrina i cui vicoli, nel tempo, hanno visto personaggi che non sono da meno di altri che rendono famose città a noi vicine: da Claudio Eliano, Agapito, Giovanni Pierluigi da Palestrina, papa Urbano VIII, Caravaggio.
E per venire a noi in tempi più recenti: i fratelli Mann, Enrico Toti (la madre era originaria di Palestrina), a cui Alberto Pinci ha dedicato diversi scritti, tra cui un articolo pubblicato su questo giornale nel 2007, quando era ancora cartaceo e oggi reperibile sul web, il pittore Jagnocco, Mark Sandman, icona americana del rock (è un caso che qui a Palestrina si svolgeva in estate un evento come “In nome del rock”, manifestazione che richiamava centinaia di giovani e che è miseramente finita?).
Chiudo questo parziale elenco di “gente famosa” con due personaggi, che ci hanno lasciato di recente: padre Giacomo Bini e Giorgio Borghesani, che nel corso della manifestazione è stato ricordato con un caldo applauso.
Il filosofo palestrinese Claudio Eliano scriveva “Il morso di un uomo digiuno provoca gravi ferite, di difficile guarigione”.
E quando il digiuno è culturale, non solo non si guarisce, ma la decadenza anche morale è sicura.
ROBERTO PAPA