CARNEVALE I SAN CESAREO UN TRIONFO DI FOLLA, DI MASCHERE E DI CARRI. PECCATO I CAPRICCI DEL TEMPO.
SAN CESAREO
L’INIZIATIVA DEL COMITATO SPONTANEO DEI GIOVANI DI SAN CESAREO, UN TRIONFO DI FOLLA, DI MASCHERE E DI CARRI. PECCATO I CAPRICCI DEL TEMPO.
La storia continua. Carnevale, come sempre, anche se con registi e produttori diversi, pure quest’anno è andato. E’ sorto spontaneamente il Comitato “I Giovani di San Cesareo”, che hanno messo su un programma niente male. Sul manifesto dell’annuncio, oltre a ciò che si doveva fare nei giorni di sabato 6, di domenica 7 e di martedì 9, i loghi della Pro Loco, del Comune e i nomi dei principali sponsor, che hanno contribuito alla realizzazione del Carnevale 2016.
Riuscitissimo il primo giorno, propiziato da un’ autentica e meravigliosa giornata di primavera. Tutti in piazza a vedere e a partecipare alla sfilata. Solo due i carri. Ma belli. Uno ispirato a Peter Pan e l’altro al Re Leone. I bambini, manco a dirlo, si sono divertiti tantissimo. Quasi tutti in costume e in maschera: da quelli tradizionali a quelli di personaggi soprattutto dei cari cartoni animati.
Al seguito dei carri o, anche in testa, trampolieri, clown e gli scatenati della Band di Samba i “Calabballà”, un gruppo di Gorga, formatosi un paio di anni fa. Calabballà è un termine del loro paese, che vuol dire: scendi a ballare. In questo ci sono riusciti con il ritmo coinvolgente della samba e dei loro indiavolati tamburi. In costume da re Leone pure i giovani del Comitato.
Meno fortunato il secondo giorno: cielo grigio con minacce di pioggia e un vento gelido e impetuoso. In piazza non si poteva stare. In mattinata nella piazza c’è stato ugualmente il teatrino dei burattini, il Clown Colory, le maschere di una volta e il resto di quanto programmato. Al pomeriggio, trasferimento al palazzetto dello sport “Federico Spaziani”. Niente carri, però si sono esibiti i giocolieri, i commedianti dell’arte sui trampoli e, a coronamento, lo spettacolo del fuoco di Chanticol.
In contemporanea e in alternativa i più hanno preferito “le piazze” del Centro Commerciale. Qui si sta al riparo, al coperto, al caldo, al sicuro e in mezzo a tanta gente. Inoltre, si ha la possibilità di avere bar, pizzerie, ristoranti, negozi e servizi a portata di mano.
Se in piazza Giulio Cesare piove, fa freddo o tira vento e non si può fare niente, si va al “refugium” del Centro Commerciale, dove già da diversi giorni si festeggiava il Carnevale. Domenica 7 e martedì 9 febbraio c’era perfino Radio Onda Libera, che trasmetteva in diretta con i suoi brillanti speaker, anche in funzione di animatori. Un vero “en plein” su una marea di coriandoli. E, poi, c’era l’attrazione, più per adulti, di ballerine brasiliane.
Martedì, ultimo giorno, gran finale. Una breve tregua del tempo ha consentito la sfilata dei carri per le vie del paese. Al seguito la banda musicale, diretta dal M° Federico Cecchini. Gradita e inaspettata sorpresa da parte del Comitato: fuochi d’artificio fuori programma.
Infine il vento, che sollevava da terra i coriandoli, spazzandoli di qua e di là, aumentato di intensità e di freddo, ha ripulito la piazza anche dalle persone. La festa è continuata a casa, nei ristoranti, al Centro Anziani, al Centro Commerciale o presso amici.
Al settimo cielo i ragazzi del libero, spontaneo e autonomo Comitato. La loro iniziativa, anche senza un centesimo da parte degli Enti ufficiali, ha prodotto gli effetti sperati: prosecuzione delle tradizioni, partecipazione, divertimento e tanta allegria.
Pino Pompilio