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Il Comitato Promotore, in merito all’assemblea dell’11 marzo indetta dal comune di Rocca di Priora, prende le distanze dall’articolo di una testata locale in cui, l’assemblea stessa, viene definita come “un’arena” in cui “quelli del comitato promotore” avrebbero “offerto uno spettacolo non sempre civile”, quasi a voler intendere, con una metafora non troppo velata, uno scontro tra bestie e gladiatori.

Come precedentemente comunicato,  il Comitato aveva richiesto al comune la possibilità di partecipare come parte attiva all’assemblea,  per un confronto democratico, in rispetto delle reciproche posizioni e per mezzo dei propri portavoce. Richiesta a cui non è stato dato alcun seguito ufficiale.

L’aula gremita di gente, accorsa per esprimere il proprio dissenso, è solo il risultato di una scelta politica non condivisa. Sono i cittadini che, spontaneamente,  si sono riuniti nel luogo dove il sindaco avrebbe voluto spiegare ora, con un ritardo a dir poco imbarazzante, le ragioni della maggioranza.

Come dimostrato ieri, l’opposizione alla costruzione del “tempio” è diffusa, libera e generale, ed è quella di una cittadinanza che ha idee diverse per lo sviluppo del proprio territorio. Una cittadinanza che ieri ha espresso con forza e con passione, ognuno secondo i propri mezzi e con i contenuti che più gli appartengono, le rispettive ragioni. Una cittadinanza che non si lascia più imbavagliare, indottrinare o abbindolare da poetiche visioni circa quello che, di fatto, è un inceneritore di dimensioni spropositate che dovrebbe sorgere nel Parco Regionale dei Castelli Romani, vera fonte di ricchezze del paese. Una cittadinanza che vuole scegliere, giustamente, il disegno per il proprio futuro e per quello dei propri figli.

Una cittadinanza, ancora, vigile ed informata che non accetta lezioncine edificanti, ma ascolta gli interventi cui rivolgere la propria attenzione, come dimostra l’interesse mostrato per  la relazione del professor Andretta.

Quanto accaduto, lo ripetiamo, è solo la reazione di cittadini che si ribellano ad un progetto che non piace ed il comitato promotore, in questa circostanza, non se ne assume meriti né demeriti.

Ci auguriamo che, saggiamente, l’assemblea di ieri venga colta dai nostri amministratori come spunto di riflessione. Errare humanum est…ci auguriamo di non dover aggiungere il seguito della locuzione.

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