SAN CESAREO SANT’ANTONIO…E LA TRADIZIONE CONTINUA
IL SANTO, PER ANDARE IN PROCESSIONE, SI ERA MESSO A FARE L’AUTOSTOP
Molto bella la festa di Sant’Antonio, edizione 2016. Due giorni, il 18 e 19 giugno, pieni di attrattive sia religiose che mondane. La Parrocchia e il Comitato intitolato al Santo hanno messo su un programma ricco di eventi e di attrazioni di notevole popolarità. Ce n’era per tutti e per tutti i gusti, dallo stand gastronomico alle bancarelle, al palco per gli spettacoli e ai giochi per grandi e per bambini.
Il triduo, le celebrazioni delle Sante Messe solenni e la processione sono state alla base per tenere in vita la tradizione e la devozione a Sant’Antonio. C’è stato, tuttavia, un momento di smarrimento quando, finita la Messa, cui hanno partecipato autorità civili, militari e tanti fedeli, si doveva procedere a portare la statua del Santo per le vie di San Cesareo.
Non c’erano, però, i portatori. E Sant’Antonio aspettava. “Adesso mi metto a fare l’autostop”, avrà pensato, “Non rinuncerò a fare un giretto tra la gente, per ricordare che ci sono anch’io e che sono il vero centro della festa”. Ma vi pare che a Sant’Antonio si rifiuti un passaggio? Si rende subito disponibile un mezzo della Protezione Civile.
La gente fuori mormorava stupefatta. Il Santo dei miracoli non smentisce la sua fama e così quattro volontari spuntano come per incanto e si prestano a mettersi sulle spalle la statua. La processione, finalmente, può partire tra canti, osanna e preghiere. Tutto ok. Perfino la Banda comunale al seguito. Un po’ tutto al minimo, ma meglio di niente. Sicuramente.
La fiammella dell’amore per Sant’Antonio non si è spenta. Solo qualche minaccia del tempo nella realizzazione piena del programma. Per il resto e cioè uno stand gastronomico ben fornito e conveniente, complessi musicali per ballare e ascoltare musica divertente, come quella degli Erre 6, tombolate e tanto altro ancora.
Fra tutti e per due giorni di seguito la Full Dance ha sbancato. Vera regina di attrazione per i suoi qualificati numeri.
Una nota di merito va innanzi tutto al parroco, don Guido, alla Parrocchia per la promozione dell’evento, al Presidente del Comitato Sant’Antonio, Claudio Massimi, ai membri del Direttivo e ai Soci per l’organizzazione della festa. Così la tradizione, da migliorare nel futuro, può tranquillamente continuare.
Pino Pompilio