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E’ con questa frase che Simone Sanclimenti  torna a farsi sentire, anche se solo su FB, dopo essere tornato dalle Paraolimpiadi di Rio. Il suo sorriso e la sua giovialità li abbiamo visti durante la cerimonia di apertura dei giochi  tra gli atleti che ci hanno regalato ben 39 medaglie. .  E se alcuni atleti sono arrivati in piena forma fisica, il merito è anche della sua indiscussa professionalità e passione che mette in ogni incarico che le varie Federazioni, specialmente quella delle due ruote, gli conferisce.

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“ Ho vissuto un’ esperienza che porterò nel cuore per tutta la mia vita – ci ha confidato il fisioterapista prenestino al suo ritorno a Palestrina – Vedere con quale forza d’ animo hanno gareggiato, sembrava che invece di un handicap avessero una marcia in più” . – prosegue Simone Simone – E’ stato un dietro le quinte delle 39 medaglie vinte dalla delegazione italiana. Ho avuto la fortuna di seguire nel pre e post- gara quasi tutte le discipline paraolimpiche. Ma la mia attenzione era rivolta soprattutto al ciclismo che seguo da 4 anni. Essere a Rio è realizzare un sogno, sia se si è atleti, tecnico e staff.

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E’ un qualcosa di incredibile, che in televisione non ti accorgi di come si vive nel Villaggio Olimpico e quanta organizzazione c’è dietro ad ogni piccola cosa. Una delle emozioni più grandi è stata uscire dal tunnel del Maracanà e trovarsi lo stadio pieno di gente che urlava e ti applaudiva e fare il giro del campo rappresentando la tua Nazione non ha eguali. Confesso che qualche lacrima è uscita quando Zanardi, Masini, Cecchetto, Porcellato, Mazzone, Podestà, Anobile hanno vinto la medaglia perché sei la prima persona che vedono e come già ho scritto in un post su facebook, l’ atleta da superuomo invincibile che è, tira fuori il suo vero ego di persona normale.

In molti mi hanno  chiesto com’è vincere una medaglia paraolimpica: è come vincere una medaglia normale, ma loro vincono 2 volte: quella che mettono al collo e quella della loro nuova vita. Non sono disabili, ma abili in quel tipo di disciplina sportiva e quando stanno sulla loro bici,  o handbike, o in acqua o con una spada o una racchetta o su una pista o su un canoa o su una barca a vela o ad alzare pesi, sono nel loro mondo più comodo e per questo pronti  a gareggiare perché vogliono vincere!”

Grazie Simone ! Grazie per aver portato un pezzo del nostro territorio prenestino in Brasile, Credici siano orgogliosi di te!

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Antonio Gamboni

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