URUGUAY, UN ESEMPIO DA SEGUIRE
Sono appena trascorse 24 ore e gli italiani non hanno ancora digerito la sconfitta con quelli che oramai vengono etichettati come “Hannibal the Cannibal” .
Un gesto sicuramente deplorevole quello di Suarez nei confronti di Chiellini . Ma non possiamo certamente colpevolizzarlo addossando a lui e all’arbitraggio tutte le colpe della nostra eliminazione. Diciamolo francamente abbiamo giocato male! E solo oggi ci accorgiamo che abbiamo calciatori sovrapagati e che il calcio è l’unico sport, come ci ha scritto una nostra cara amica e lettrice, dove girano milioni di euro a danno proprio di altre discipline sportive dove pur portando in alto i colori dell’Italia, sono costretti a pagare di tasca propria sia gli allenamenti che le trasferte.
Ma amici lettori di che ci meravigliamo? A dire il vero sono lo specchio di una Nazione che, tra corruzione e scandali e miliardi che spariscono, ci indigna fino ad un certo punto. Da più parti si deplorano e si punta il dito contro gli alti compensi dei manager o gli stipendi degli onorevoli. Il je accuse arriva anche da chi ne ha fatto la bandiera della propria discesa in campo per “riportare l’Italia ad essere di esempio per le altre Nazioni”. Ma per piacere!
Da stamane, ad essere di esempio, è proprio l’Uruguay con i suoi appena 3 milioni di abitanti e con un presidente che in pochi anni ha deciso di sconfiggere la povertà. E ci sta riuscendo tanto che il paese dell’America Latina è stato eletto Nazione dell’ Anno dalla rivista The Economist. Con delle motivazioni che abbiamo voluto elencare.
Ma chi lo presiede? Un nome certamente sconosciuto ai più, anche agli stessi compagni che si rifanno a certe ideologie comuniste, solo a parole e dal quale sono lontani anni luce dai modelli che offrono certi personaggi.
Il suo nome è José Mujica i cuipiù deboli sono tra i destinatari principali della sua politica, per questo ha deciso di dare il buon esempio vivendo in una modesta abitazione nelle periferia di Montevideo, utilizzando come “auto blu” il suo maggiolino di colore blu degli anni 70 e donando il 90% dello stipendio da presidente ad organizzazioni non governative. Mujica non capisce come può un politico guadagnare più dei suoi concittadini, ha rifiutato il palazzo presidenziale, si mette in fila all’ospedale come ogni altro cittadino, ha diminuito la corruzione e lotta da sempre contro gli abusi delle multinazionali. Da ex fumatore combatte contro le lobby del tabacco (primo paese in America Latina a vietare il fumo nei luoghi pubblici) e ha legalizzato la marijuana, ma non per rendere l’Uruguay il paese dello sballo. Lo Stato si è assunto la gestione e la distribuzione della marijuana, concede licenze ai privati per la coltivazione e la vende ad un prezzo bassissimo per sostituire il mercato illegale ed eliminare la criminalità legata alla cannabis. Questo è l’obiettivo della riforma, secondo il presidente “le dipendenze non sono buone, però è legittimo evadere ogni tanto, che sia con un po’ di whiskey o con un po’ di erba, l’importante è “non superare dei margini tollerabili”.
José Mujica è un ex guerrigliero marxista, ha passato 14 anni in prigione di cui la maggior parte in isolamento, ha tenuto una conferenza alla Camera del Commercio USA, in un’aula piena di uomini d’affari, riguardo ai benefici della redistribuzione della ricchezza e l’aumento dei salari dei lavoratori.
Questi sono i dieci motivi che sono stati riportati da un giornalista inglese non appena è stato conferito il premio dall’Economist
10 Motivi per amare José Mujica, il Presidente dell’Uruguay
Ci sono 10 motivi più che validi per amare questo presidente oltre al saper discorrere con passione, amore e schiettezza.
1- Vive in modo semplice e rinuncia ai benefici della presidenza.
Mujica ha rifiutato di vivere al Palazzo Presidenziale e di avere un’automobile di rappresentanza. Vive in un monolocale nella fattoria di sua moglie e guida una Volkswagen del 1987. “Devono essere passati anni da quando sarei stato felice di aver anche solo un materasso” disse Mujica, riferendosi al tempo passato in prigione. Dona oltre il 90% del suo salario da 12.000 dollari al mese, cosi guadagna come un cittadino comune uruguayano. Quando viene chiamato “il presidente più povero del mondo” Mujica dice di non essere povero. “Una persona povera non è chi ha poco, ma chi ha bisogno infinitamente di più e più e più. Io non vivo in povertà, io vivo in semplicità. Ho bisogno di molto poco per vivere”.
2- Ha sostenuto la lotta nata dal basso per la legalizzazione della marijuana.
“La lotta al consumo di marijuana non ha portato risultati in nessuna parte del mondo. É ora di provare qualcosa di diverso” ha spiegato. Cosi quest’anno, l’Uruguay è diventato il primo paese al mondo a regolamentare la produzione, la vendita e il consumo di marijuana. La legge permette agli individui di coltivarne ogni anno una certa quantità e il governo controlla il prezzo della marijuana venduta nelle farmacie. La legge prevede che i consumatori i venditori e i distributori abbiano la licenza del governo. L’esperienza dell’Uruguay mira a togliere il mercato da trafficanti senza scrupoli e a trattare la dipendenza da droga come un problema della sanità pubblica. Questo esperimento potrebbe avere ripercussioni mondiali.
3- Nell’Agosto 2013, Mujica ha firmato la legge che ha fatto dell’Uruguay il secondo stato in America Latina (il primo era stato l’Argentina) a legalizzare il matrimonio gay.
Ha detto che la legalizzazione del matrimonio gay è la semplice constatazione della realtà. “Non legalizzarlo sarebbe un’ingiustificata tortura per molte persone”. Negli ultimi anni, l’Uruguay si è inoltre mosso per permettere l’adozione da parte di coppie gay e a persone dichiaratamente gay di servire nell’esercito.
4- Non ha paura di confrontarsi con gli abusi delle corporations.
Basta guardare l’epica lotta che il suo governo sta portando avanti contro il gigante americano del tabacco “Philip Morris”. Lui, ex fumatore, dice che il tabacco è un assassino che ha bisogno di essere tenuto sotto controllo.
5- Ha sostenuto la legalizzazione dell’aborto in Uruguay (il suo predecessore invece aveva posto il veto).
La legge è molto limitata rispetto alle leggi statunitensi o europee. Permette l’aborto entro le prime 12 settimane di gravidanza e richiede alle donne incontri con dottori e operatori sociali per essere informate dei rischi e dei possibili effetti di un aborto. Ma questa è la legge più liberale in un’America Latina socialmente conservatrice e cattolica ed è chiaramente un passo nella giusta direzione per i diritti delle donne.
6- E’ un ambientalista che prova a ridurre gli sprechi non necessari.
Al summit Rio+20 ha criticato il modello di sviluppo portato avanti dalle maggiori società. “Oggi possiamo riciclare quasi tutto. Se vivessimo entro i nostri bisogni, i 7 miliardi di persone nel mondo potrebbero avere ogni cosa di cui abbisognano. Le politiche globali dovrebbero muoversi in questa direzione”. Ha inoltre rifiutato un progetto energetico congiunto col Brasile che avrebbe fornito al suo paese energia economica derivante dal carbone, questo proprio per il suo senso di responsabilità verso l’ambiente.
7- Si è concentrato per ridistribuire la ricchezza nazionale, affermando che la sua amministrazione ha ridotto la povertà dal 37% all’11%.
“I grandi business vogliono solo aumentare i loro profitti; è responsabilità del governo distribuire abbastanza di questi profitti in modo che i lavoratori abbiano i soldi per comprare i beni che producono”, ha detto agli uomini d’affari della Camera di Commercio USA, “non è un mistero – minore povertà uguale maggiore commercio. Il più importante investimento che possiamo fare è nelle risorse umane”. Le politiche redistributive del suo governo includono un prezzo fisso per i beni di prima necessità come il latte e garantiscono computer gratis ed educazione per ogni bambino.
8- Si è offerto di prendere i detenuti discolpati dalla detenzione a Guantanamo.
Mujica ha definito “una disgrazia” il centro di detenzione di Guantanamo Bay e ha insistito che l’Uruguay si prendesse la responsabilità di aiutare la chiusura di questo centro. La richiesta è impopolare in Uruguay, ma Mujica, che è stato prigioniero politico per 14 anni, ha detto che “fa questo per l’umanità”.
9- E’ contro la guerra e il militarismo.
“Il mondo spende 2 miliardi al minuto in spese militari” ha esclamato inorridito davanti agli studenti all’American University. “Pensavo che esistessero guerre giuste e nobili, ma non lo penso più”. “Ora penso che l’unica soluzione siano le trattative. La peggior trattativa è meglio della migliore guerra e il solo modo di assicurare la pace è coltivare la tolleranza”.
10- Ha un adorabile cane con tre zampe, Manuela!
Manuela ha perso una zampa quando Mujica per sbaglio le è passato sopra con un trattore. Da allora, Mujica e Manuela sono diventati inseparabili.
José Pepe Mujica è molto più di un presidente. E’ un’icona. E’ colui che ogni persona al mondo vorrebbe avere a capo della propria nazione. E’ colui che pone le basi per un cambiamento globale.