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10 dicembre 2016 -11 gennaio 2017 – Palazzo Patrizi Clementi, Piano Nobile
Via Cavalletti 2, Roma

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“Tessere la speranza” è una mostra dedicata al culto delle “Madonne vestite” nel Lazio, una manifestazione del sacro diffusa in tutto il mondo cattolico fin dalle origini del Cristianesimo e che coinvolge la storia dell’arte, della devozione e del costume. L’idea della mostra nasce dalla volontà di presentare al pubblico, in occasione del Giubileo della Misericordia, queste importanti testimonianze della religiosità popolare, in particolare oggetto di recenti restauri, come nel caso della Madonna del Rosario conservata nella Chiesa di S. Andrea Apostolo a Vallerano, monumento danneggiato dal sisma del 30 ottobre 2016.

In Italia la venerazione per le Madonne vestite ha origini molto antiche e da sempre rappresenta un punto di riferimento per le comunità che, con profonda devozione, le portavano in processione nelle cerimonie solenni. I simulacri, realizzati prevalentemente in legno, erano impreziositi da ricchi indumenti, ricevuti in dono dai devoti e ricamati con pietre preziose, soprattutto perle, coralli e ametiste, il cui valore simbolico richiamava concetti di eternità, contemplazione, salvezza.

L’immagine della Madonna di Vallerano riassume il senso della mostra. Alta espressione della devozione popolare, rappresenta l’identità culturale delle popolazioni delle aree interne dell’Italia centrale così fortemente colpite dai recenti eventi sismici. La sua esposizione vuole rappresentare una precisa testimonianza dell’impegno della Soprintendenza, unitamente a tutti gli Istituti del MiBACT, per il recupero di uno straordinario patrimonio artistico, intorno al quale preservare la coesione sociale attorno a luoghi di forte sacralità, percorsi per secoli dai pellegrini che, in viaggio verso Roma, riscoprivano i cammini della fede sulle orme dei grandi Santi fondatori della Cristianità: Paolo, Benedetto, Francesco.

L’invito, per i visitatori della mostra, è immergersi in una bellezza senza tempo e ripercorrere idealmente quei cammini che, a conclusione del Giubileo della Misericordia, hanno individuato una prospettiva culturale ed economica assolutamente compatibile con la loro tradizione

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