SAN CESAREO: CAMBIANO I TEMPI E ANCHE IL NATALE CAMBIA LOOK
POVERO, RICCO, COSI’ COSI’ O INNOVATIVO, MA E’ SEMPRE NATALE
Se si guarda a Natali precedenti, a quelli illuminati pubblicamente, a quelli con più iniziative a favore soprattutto dei bambini, questo Natale dovrebbe avere la patente di un “povero Natale”.
Se si tiene conto, invece, di aspetti diversi, come, ad esempio, i presepi in chiesa, i saggi dei ragazzi delle scuole, delle Associazioni sportive, l’addobbo della piazza Giulio Cesare, opera della Pro Loco, quelli dei negozi dei commercianti, che ancora sopravvivono allo sterminio dei grandi centri commerciali e del mercato via internet, quelli delle abitazioni private, questo Natale è speciale, magnifico, entusiasmante.
Situazioni economiche disastrose dei vari enti pubblici, Comune compreso, non consentono più di spendere e spandere. Tutto dovrebbe finire e il Natale diventare una ricorrenza qualsiasi come una delle tante domeniche dell’anno.
Ciò che non tramonta, né potrà mai tramontare, è la magia del Natale con l’albero, il presepe, con tanto di Babbo Natale e con lo spirito scaldato dall’amore di un Dio nato in una grotta, che ha trasformato la povertà, le difficoltà e le miserie degli uomini in gioia, pace e speranza.
Ha iniziato le cerimonia celebrative degli auguri l’ASD Calcio San Cesareo. Ha invitato al campo “A” le altre Associazioni Sportive per una festa in comune dello sport. Bello il saggio delle ragazze della ginnastica ritmica al Pala Iaia di Palestrina. Travolgenti i saggi delle scuole all’Auditorium, quelli dei bambini del catechismo in chiesa o in sala parrocchiale. Un’autentica opera d’arte il presepe sul lato sinistro della chiesa, realizzato da don Marco.
A tavola vario e gustoso il cenone di Natale ed il pranzo del giorno dopo in compagnia delle persone più care. Insomma Natale continua ad essere Natale. E’ il cuore la capanna dove nasce il Cristo.
Basta il suo calore e la sua luce. Il resto sono soltanto esteriorità. Se non ci sono i luccichii di un tempo fa lo stesso. Forse così si sente di più che è Natale.
Pino Pompilio