SAN CESAREO: VILLA DI CESARE – MASSENZIO ORA E’ LA VOLTA DEL PROGETTO “MOSAIKON”
ROBA DA “CHI L’HA VISTO?” IN POCHI LA CERCANO, LA SALVANO, SE NE PRENDONO CURA
Gran bel giorno quello di mercoledì 16 maggio. Aperte le porte del cantiere della futura chiesa, di civili residenze della Società Due G Immobiliare e del sito archeologico Villa di Cesare e Massenzio.
E’ stato convenuto di mostrare all’opera abili maestri del restauro del “Progetto Mosaikon” che fa capo alla Fondazione Getty, con sede a Los Angeles. Coordinatore e Responsabile dei lavori di messa in sicurezza del mosaico più importante ritrovato durante gli scavi della villa imperiale, è Roberto Nardi.
Il Nardi ci ha spiegato che solo dei professionisti sono in grado di salvare il salvabile. Le tessere del mosaico, ricoperto da un telo plastificato dopo il ritrovamento, che gli ha fatto da serra, sono state catturate da una fitta rete di radici sottostanti. Liberarle senza danneggiarle non è cosa facile.
E’ grazie a gente come quella del progetto e soprattutto dei titolari del suolo in zona La Petrara e cioè l’Immobiliare Due G, ovvero i Mistura, in special modo Gino, che ha speso tanto di suo per preservare alcuni di quei tesori, che non è andato tutto perduto.
Hanno accolto gli ospiti il funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, dott.ssa Alfonsina Russo, il Dott. Zaccaria Mari, L’Archeologa Cristina Recco. Gli ospiti sono arrivati puntuali e interessati all’evento, promosso per cercare di aprire i canali dei fondi necessari ad una definitiva sistemazione e conservazione di un’area così preziosa, testimonianza storico-archeologica del periodo tardo repubblicano e imperiale.
Hanno preso parte all’incontro il Presidente del Consiglio della Regione Lazio, On. Daniele Leodori, Il Sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai e quello di San Cesareo, Pietro Panzironi, insieme agli Assessori Bonini, Mattogno e Tufi.
Dopo l’odisseo piacere della scoperta, nel corso della visita, si è parlato, ovviamente, di ciò che si stava facendo e, in special modo, del sistema per avere finanziamenti. La situazione è tragica e lo sarà ancora di più se non si interverrà immediatamente.
Comunque, qualcosa di positivo c’è. Intanto non si molla, né il problema finirà in discarica. Il Ministro Franceschini, o chi per lui, almeno per merito e gloria sia personale che di partito, potrebbe dire, finalmente: “Ok! Siano conservate come si deve le auguste sedi di Cesare e di Massenzio. Sono un bene universale dell’intera comunità”.
Subito dopo l’ingresso di via della Resistenza, sulla sinistra e di fronte al sito archeologico, si vedono i profondi solchi dei sondaggi sul suolo (poco meno di 3000 metri), dove dovrà sorgere il complesso parrocchiale. E’ doveroso accertarsi che sotto non ci siano altri importanti resti di epoca romana.
La chiesa cattolica romana piazza proprio lì un tempio a beneficio della comunità di San Cesareo. La città di sedi imperiali ne ha assoluto bisogno. Così si potrà meglio coniugare tipologie di arte pagane con tipologie di arte cristiana. Antica quella, moderna questa.
Non si crea, ci sembra, alcuna conflittualità, ovviamente alla luce di ciò che ha detto Cristo stesso:”Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Si faranno le previste costruzioni residenziali dei Mistura? Certo che si faranno. Staranno a guardare impassibili i due complessi.
Pino Pompilio