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Tutti benvenuti in Italia, purché invitati

Quanto scritto da Dott. Papa nell’articolo “Benvenuti nuovi Italiani” pubblicato il 20 giugno sulla testata online lanotizia2.it, risponde solo ed esclusivamente a sue considerazioni.

Invasione! è questa la parola che sempre più spesso sentiamo “gridata” dai media (non tutti per fortuna) quando parliamo di stranieri in Italia.” Infatti, per fortuna c’è ancora qualche giornale libero che ha idee diverse dal pensiero unico che tanto piace ad alcuni.

Si parla di “legge di civiltà giuridica”, che significa che abbiamo vissuto per secoli in inciviltà giuridica? Ma per piacere siamo seri!

Si parla pure di anomalia giuridica là dove i figli di cittadini italiani che vivono all’estero nascono cittadini italiani. E dove sarebbe l’anomalia? Se mio padre e mia madre sono Italiani di che cittadinanza dovrei nascere? Austroungarica? Si sputa sopra allo ius sanguinis.

E nell’articolo chi è contrario allo ius soli viene tacciato di razzismo e xenofobia. I miei figli hanno moltissimi amici stranieri, comunitari e non, che non hanno nessuna intenzione di diventare cittadini italiani, né loro né le loro famiglie. Perché? Perché è gente legata alla loro terra e che spera sempre di poterci tornare prima o poi. Chi chiede la cittadinanza italiana solamente per diritto (qualsiasi tipo di ius) senza alcun dovere accessorio, lo fa solo perché ha proprie comodità e non gliene frega assolutamente nulla dell’Italia.

Come possiamo pensare che possano diventare potenziali terroristi”, non è che ci dobbiamo sforzare e fare grandi pensieri, basta leggere un giornale ogni tanto e renderci conto che stranieri di seconda o terza generazione diventano terroristi, delinquono abitualmente e non si adeguano minimamente alle regole ed alle leggi dello stato nel quale vivono, anzi tentano di sovvertirle. Vedi l’esempio del coltello sik di cui si parla nell’articolo del dott. Papa. Ci sono leggi dello stato con le quali si proibisce di girare con armi da taglio e/o da punta, legge che vale in tutto il territorio nazionale per chiunque si trovi nel territorio nazionale di qualsiasi razza, cittadinanza, religione; ora in base ad un becero buonismo si pretende che per i Sik questa legge non sia valida. Allora pure io voglio girare con un coltello in tasca. Esiste una legge, la così detta Legge Moro, che proibisce a chiunque di girare nel territorio nazionale con il volto coperto, però sempre per il becero buonismo il Burqa musulmano deve essere consentito. Per i buonisti (quelli che appoggiano tutte le note ong) le nostre leggi e le nostre tradizione devono essere stravolte perché sono arrivati loro, niente più mortadella, niente più presepio, niente più crocifisso, perché altrimenti si straniscono. Se vado in India, lo so che non mangerò bovino, se vado in Tunisa lo so che non mangerò maiale, su tu vieni in Italia devi sapere che in Italia si mangia si bovino che suino.

E la chiosa dell’articolo di don Judice “Su questi temi si vincono o si perdono le elezioni. E’ tristissimo, penoso, però è così” spiega chiaramente il perché di tutto questo sforzo sullo ius soli, solo fini politici ed elettorali, e non dimentichiamo che i cittadini comunitari non cittadini Italiani volendo possono già votare nelle elezioni amministrative.

E comunque la cittadinanza la si può richiedere tranquillamente dopo aver vissuto e lavorato in modo regolare, per un periodo stabilito dalla legge.

Paolo Rosicarelli

 

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