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Un Palestrina senza Daniele Brenda
A pochi giorni dal saluto tributato a Simone Rischia, con un’altra doverosa comunicazione la Pallacanestro Palestrina intende ufficializzare che Daniele Brenda non farà parte del prossimo roster e, data la lunghezza del rapporto e la forte carica emotiva vissuta, il ringraziamento non poteva restringersi a poche parole. Si tratta senza dubbio di un altro dei figli della nostra città, nati e cresciuti con l’arancio verde nel cuore, calcando da piccoli le palestre e vivendo insieme il processo di crescita nel settore giovanile. Quanti trionfi, quanti allenamenti, quante lacrime versate, quanta passione trasmessa, basterebbe pensare che oggi i giovanissimi del vivaio vedono in Daniele una figura da emulare e probabilmente non solo per quanto sa trasmettere in campo. Siamo sicuri che ricorderai ogni istante passato assieme, da quando ti sei infilato per la prima volta la maglia della Prima Squadra senza più togliertela fino all’ultimo atto contro Napoli. Perché quella era (ed è) la seconda pelle, il motivo per cui lottare incessantemente
40 minuti ogni dannata domenica, dando l’esempio e la spinta a non mollare. Ci sembra di vederlo chiudendo gli occhi, Daniele spuntare lì con le sue lunghe leve a strappare un rimbalzo e infine depositare i punti quando serviva, specialmente nei frangenti più complicati e iniziando qualche rimonta (Catanzaro in casa docet). Potremmo ricordare il canestro allo scadere di Viterbo che ci regalò una finale, ma nel suo carattere mancava la voglia spasmodica di primeggiare o anteporre il segnare alla riuscita di un’azione. Se chiedendo a qualche tifoso del PalaIaia sentirete rispondere che Brenda era uno degli elementi più apprezzati e supportati è per l’amore messo in ogni gesto, dalla concentrazione che ha saputo applicare in difesa, essere al servizio dei compagni, fornire un assist, preparare la strada verso il canestro. Mai un atteggiamento sopra le righe, mai una protesta esagerata (anche se a volte l’hanno fatta talmente grossa da far arrabbiare pure il buon Daniele), compagno esemplare. A chi prenderà il suo posto ma anche quello di Rischia il compito non solo di colmare la lacuna tecnica ma soprattutto quello di non far rimpiangere il cuore che per una vita hanno riversato per regalare successi alla propria città. Siamo altrettanto certi che Daniele sarà il primo tifoso della nostra squadra anche seguendola al di fuori delle transenne, e con lui amici e familiari che restano parte integrante della nostra famiglia con il loro incessante tifo sugli spalti. Realizzeremo meglio la cosa nella prima partita senza ascoltare quel nome durante la presentazione, alla ricerca dello sguardo e della spinta che solo chi ha il Palestrina nel sangue può dare. Tralasciando per un attimo lo stile e l’etichetta, lasciateci dire che resta una gran bella pagina del libro della nostra storia, ma che magari si esaurirà con un epilogo diverso. Grazie di tutto Ing. !
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