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In ogni parte del mondo la Banda musicale è il fiore all’occhiello e l’immagine del luogo da cui proviene. Fateci caso, se andate in un paese diverso dal vostro e vi capita di assistere ad una cerimonia ufficiale (che sia religiosa o civile) la Banda è il biglietto da visita, e tanto più è ricca e imponente e tanto più è accurata nella scelta delle musiche, tanto più dona lustro e prestigio e da l’idea della floridità dell’amministrazione comunale da cui proviene.

Ma averne due non è che sia sintomo di maggiore importanza o ricchezza, anzi… soprattutto quando la scelta di chiamare l’una o l’altra non è data da meriti o titoli ma soltanto da interessi.

Da un po’ di tempo a questa parte a Palestrina, ad esempio, ci sono due Bande.

Una storica, nata oltre 190 anni fa che è una realtà consolidata e che ha il merito di avere come componenti moltissimi ragazzi e giovanissimi nativi del luogo, appassionati di musica forse proprio grazie a questa Banda che offre una scuola qualificata e competente a titolo gratuito.

L’altra costituitasi soltanto qualche anno fa (sembra nemmeno a Palestrina, ma a Cave) che, si dice, raccolga qualche membro fisso e molti a chiamata (da altri paesi e a pagamento) per poter effettuare i servizi di rappresentanza nelle cerimonie ufficiali.

La logica vorrebbe che fosse la prima ad identificare il Paese sia davanti ai propri cittadini che agli occhi del  mondo, invece più passa il tempo e più viene ignorata, forse perché ci sono altri interessi in Comune che sono più importanti del fatto che il 90% della Banda Giovanni Pierluigi da Palestrina è composta da minorenni o ragazzi comunque molto giovani di Palestrina, che di politica per il momento non ne vogliono sapere (ma prima o poi lo faranno) e che se ne fregano delle beghe di potere, ragazzi che vogliono solo suonare per la loro città e per amore della musica, ma che non possono farlo chissà per quale ragione.

Questi ragazzi però vedono e sentono e l’esempio di amministrazione comunale che hanno non è dei migliori. E comunque sono figli di contribuenti di Palestrina che non sono molto contenti di questo trattamento di cui non si capisce la ragione (o meglio forse si intuisce).

Ormai la Banda ha raggiunto e oltrepassato, con gli allievi più piccoli della scuola, i 70 elementi figli della nostra città… Molti di loro frequentano con successo il Conservatorio proprio grazie ad essa, altri vi si sono diplomati e comunque ogni membro della Banda è un musicista competo ed un professionista preparato.

Ora il Sindaco spiegasse loro perchè si continua a prediligere una banda fatta di componenti quasi tutti provenienti da altri paesi dietro compenso (quindi non membri fissi della banda) e non, invece, una realtà che è sul territorio da oltre 190 anni la cui tradizione si tramanda di padre in figlio e che mostra sempre gli stessi componenti.

Da qui scaturisce la lettera che il Presidente della Banda, a nome di tutti gli altri innumerevoli soci, ha scritto al Sindaco di Palestrina e che riportiamo di seguito, nella speranza che ci sia una risposta pubblica esauriente e soprattutto illuminante sul perchè di certe scelte. (cliccare sulla foto per ingrandire)

Gioia Cafaro

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