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Documentare la storia degli spazi pubblici e privati del teatro nel periodo risorgimentale in dieci Comuni del Lazio scelti come casi significativi della realtà culturale regionale: questa la finalità del viaggio virtuale offerto dalla mostra “Il Teatro nel Lazio. 1798-1870”, risultato del censimento condotto negli archivi, nelle biblioteche e nei musei di Roma e delle città rappresentate: Frosinone, Gaeta, Genzano di Roma, Magliano Sabina, Rieti, Sezze, Sora, Tarquinia, Velletri e Viterbo.

Frutto del lavoro di archivisti e ricercatori professionisti, il progetto è stato realizzato dall’Archivio di Stato di Roma e dalla Direzione Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio.
L’itinerario è proposto in tre sezioni: In viaggio con le Compagnie, La mostra per immagini, La mostra si racconta. Attraverso una mappa interattiva, gli antichi luoghi del teatro e dello spettacolo sono anche ben rintracciabili nella planimetria delle città attuali.

Per Genzano di Roma, le attività di spettacolo sono documentate lungo un arco temporale che va dal 1830 al 1859, con un’attività teatrale, controllata e in parte finanziata dal Comune, che si concentra nella stagione di Carnevale e in quella di primavera e che culmina nella grande festa dell’Infiorata, quando la città diviene meta dei villeggianti, e si dirada o addirittura scompare dall’autunno inoltrato, quando gli ospiti estivi rientrano nella capitale e la popolazione locale è assorbita dai lavori della vendemmia. Dagli anni ’30 dell’Ottocento a Genzano i dilettanti soci della Filodrammatica locale – formata dai membri delle famiglie più in vista della città – e le compagnie di passaggio si esibiscono nel Teatro comunale allestito in una sala del palazzo comunale ubicato nella Genzano vecchia, a ridosso delle mura castellane e confinante con la chiesa di S. Maria della Cima. La documentazione si interrompe dal 1859.

Per Velletri, la documentazione è particolarmente ampia, tra nominativi di artisti, dati sui costi della macchina scenica, note e interessanti giudizi di merito, dagli anni Venti agli anni Settanta dell’Ottocento: nella prima metà del secolo, in mancanza di un teatro comunale, le compagnie utilizzano palchi rimovibili nelle piazze, o teatri privati in legno; una prima stagione teatrale si svolge nel 1830 nella sala comunale detta ‘delle Lapidi’; nel 1862 si avvia la costruzione di un teatro comunale, che viene collaudato nel 1864. In esso, l’appalto delle stagioni teatrali si avvia per iniziativa comunale o su istanza dei cittadini; spetta all’impresario la scelta della compagine artistica preferendo, a parità di merito e di prezzo, quelle che hanno domicilio in Velletri. La scena offre prosa, balletto, ballo in maschera, esercizi fisici e ginnici, opere in musica seria o buffa, mimi, vaudevilles in prosa e musica, pantomime.

«Come Sistema Bibliotecario non possiamo che apprezzare uno studio così attento e puntuale delle fonti – afferma il Direttore del Consorzio SBCR, Giacomo Tortorici – e ricordare come gli archivi storici locali siano una fonte preziosa per la ricostruzione della vita cittadina. Se l’archivio storico di Genzano, recentemente riordinato e inventariato, copre quasi cinquecento anni di storia, dalla fine del Cinquecento al 1946, ricordiamo che Velletri possiede, oltre che una biblioteca pubblica con un ampio fondo moderno come quella di Genzano, anche un ricco Fondo antico presso Palazzo Cinelli, in cui sono ospitati l’Archivio Storico Comunale – che conserva documenti dall’XI al XX secolo -, l’Archivio Storico Notarile, il Fondo Magni, il Fondo Pergamene, e il Fondo Antico con circa 20.000 volumi dal XV al XX secolo, di cui 86 incunaboli».

La mostra, realizzata con il kit open source MoViO (Mostre Virtuali Online) messo a disposizione dall’ICCU – Istituto Centrale per il Catalogo Unico, è visitabile all’indirizzo web http://movio.beniculturali.it/asrm/ilteatronellazio/

Marta di Flumeri

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