Franco Pinci: Quando uno scatto diventa poesia
…sono circa quarant’anni che “scatto” pur non essendo un fotografo.
Parlare di me?
Ho cominciato a fotografare per puro piacere. Da subito mi affascinavano i “Personaggi” di Zagarolo perche già allora prefiguravo la scomparsa sia di queste persone sia del loro modo di esistere. Ovviamente la macchina fotografica mi seguiva nei periodi di ferie, nelle feste paesane, cosi come nei vari Carnevali.
Prediligo fotografare le persone con il tentativo di immortalare dei simboli che denunciano la scomparsa di un mondo contadino ed artigiano sostituiti dal…..nulla.
La “fotografia” suscitando un pizzico di nostalgia per come erano “vissute” le piazze, le strade e vicoli tanti anni fa, forse aiuta a ripensare l’attuale, sfrenato uso esclusivo da parte delle automobili danneggiando le persone nel loro diritto di camminare in sicurezza.
Il territorio di Zagarolo è irrimediabilmente compromesso sotto il profilo urbanistico e sociale. Se ci fosse la possibilità di esporre più fotografie di pochi anni fa si vedrebbe palesemente la “diversità” (in peggio) del paesaggio attuale.
Insomma piano, piano ho prodotto un piccolo archivio di foto che attualmente sto condividendo attraverso fb e che, mi pare, suscitano reazioni positive, nel senso che fa piacere “rivedere” volti e luoghi cosi come la memoria li ricorda. Continuo ancora a “scattare” cercando per lo più di far vedere i lati positivi di Zagarolo, ma siccome mi piace molto viaggiare in Paesi anche estremi, posseggo numerosissime “istantanee” che spesso pubblico attraverso Internet.