A Segni presentazione del libro “La violenza declinata”
La violenza sulle donne ha molti volti; dai reati come la violenza fisica a quella sessuale, lo stupro, senza dimenticare la violenza psicologica. In Italia e nel mondo subisce violenza, mediamente, una donna su tre dai 15 anni in su. Il timore della violenza è confermato dal dato secondo il quale il 53% di donne in tutta l’Unione Europea afferma di evitare determinati luoghi o situazioni per paura di essere aggredita.
Un atto di violenza contro le donne può accadere ovunque: dentro le mura domestiche, sul posto di lavoro, per strada. Sono spesso i partner o gli ex partner a commettere gli atti più gravi: in Italia sono, infatti, responsabili del 62,7% degli stupri. Una lunga scia di violenza che può culminare con l’estrema conseguenza: il femminicidio. Nel 38% dei casi di omicidi di donne, il responsabile è, ancora una volta, il partner. Ci sono diverse associazioni che ogni giorno portano avanti la battaglia per liberare le donne dalla violenza in ogni sua forma. Si vuole e si deve educare al rispetto della persona e dei diritti delle donne, contrastare gli stereotipi di genere che sono alla base di una visione errata di donne e uomini nella società. Per questo si cercano e si chiedono alle istituzioni risposte efficaci e fondi per sostenere il lavoro dei centri antiviolenza.
“La violenza declinata” di Anna Silvia Angelini, Bertoni Editore, sarà presentato il 21 giugno 2019 presso la biblioteca comunale di Segni in via della Pretura 1. L’incontro, organizzato dall’associazione “L’Araba Fenice”, alla presenza dell’autrice, sarà moderato dalla professoressa Maria Assunta Boccardelli (presidente dell’associazione) e vedrà la partecipazione della dottoressa Bruna Rucci (psicoterapeuta CPT), dell’avvocato Simona D’Aquilio (vice presidente associazione Maison Antigone), di Nello Valdi (istruttore Federkravmaga) con le letture a cura degli Amici della Biblioteca di Segni.
L’autrice, Presidente di AIDE provinciale (Lazio) associazione indipendente donne europee, molto attiva nelle tematiche sociali ed è la fondatrice del centro d’ascolto antiviolenza “Uscita di Sicurezza” di cui si occupa personalmente insieme a un consolidato staff di professionisti, sul territorio di Anzio e Nettuno. “La violenza declinata” è il suo primo libro, un libro documento, estremamente efficace che mette in evidenza tutti i punti oscuri della violenza declinata. Il libro racconta la storia di Francesca, una delle tante donne dimenticate, dedicato a tutte coloro che invece non possono più vedere, sentire, parlare, a causa delle violenze subite dentro le mura domestiche dai loro compagni. Francesca è una donna di 47 anni di Torino, a cui la vita non ha risparmiato nulla, dopo varie violenze, sia fisiche che psicologiche, il marito ha cercato di ucciderla, ritrovata miracolosamente viva, ha potuto raccontare la sua storia ed ottenere giustizia. Ma moltissime altre donne, appartenenti ad ogni ceto sociale, purtroppo la violenza domestica non guarda in faccia a nessuno, non hanno avuto la stessa fortuna.
“Occorrono risposte adeguate. Per liberare le donne della violenza, c’è bisogno di progetti e campagne di sensibilizzazione. Per fare in modo che storie come questa non si ripetano”.
Il libro vuole essere uno strumento dedicato a tutte le donne e ragazze come forma di prevenzione e informazione.
Manuel Mancini