ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 10 GIUGNO 2018 ENTRA IL GOVERNO DELLA LISTA “CAMBIAMENTI” NON MOLTO DIVERSO FINORA DAI PRECEDENTI
San Cesareo ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 10 GIUGNO 2018 ENTRA IL GOVERNO DELLA LISTA “CAMBIAMENTI” NON MOLTO DIVERSO FINORA DAI PRECEDENTI Non è nostra abitudine sparare sentenze o assoluzioni sull’operato del governo Sabelli uscito vincitore nell’elezioni comunali del 10 giugno 2018. Sono trascorsi 19 mesi da quella data in 19 mesi se i cavalli sono di razza di strada ne fanno parecchia. Non ignoriamo che le difficoltà da affrontare ce ne erano tante e ce ne sono tantissime, in quanto nel Comune di San Cesareo c’era molto da fare fin dall’inizio della sua esistenza: 11 aprile 1990. I Sindaci succedutisi in quasi trent’anni non sono riusciti a realizzare granché. Il primo,eletto dal Consiglio, ha nominato subito addirittura tre Tecnici per il PRG, anche se non se n’è fatto nulla per avverse vicende; il secondo è stato sfiduciato dai componenti della sua stessa giunta; il terzo, per quasi due mandati, ha lasciato che i cittadini si autoamministrassero; il suo successore, ovvero il primo Sindaco non ha concluso, per malattia, il suo mandato. Di seguito i dieci anni di Pietro Panzironi. La situazione, venutasi a creare nel tempo, ha consentito all’attuale governo di prendere il posto della Giunta Panzironi. Certo che prendere in mano le sorti di un paese finito alla deriva non era, ne è un impresa da poco. Le motivazioni che causarono il distaccoeletto dal Consiglio, ha nominato subito addirittura tre Tecnici per il PRG, anche se non se n’è fatto nulla per avverse vicend dia Zagarolo sono diventate croniche. Il comunicato stampa del Comune, pubblicato su “La Notizia2” il giorno 20 gennaio 2020 sull’istituzione del’ufficio per redigere il PRG, suona come uneletto dal Consiglio, ha nominato subito addirittura tre Tecnici per il PRG, anche se non se n’è fatto nulla per avverse vicend SOS di salvezza. Lodevole iniziativa, senza dubbio, però da quanto tempo avrebbe dovuto essere in vigore il Piano? Siamo ancora a quello del 1982, cioè a quello di otto anni prima dell’autonomia. Voler fare tutto ciò che non si è fatto in trent’anni, in un Comune, ridotto al minimo dei minimi dell’organico, è pura follia. Già il gestire il normale , il consueto, il quotidiano con tutte le leggi e l’opprimente burocrazia fa uscire fuor di senno, immaginarsi se è possibile dare spazio, energie e impulsi di accelerazione al nuovo e cioè ai reali cambiamenti promessi. I “cambiamenti”, pur avendo corsie preferenziali, non fanno un passo in avanti. Le incombenze di ogni giorno, il cosiddetto mantenimento dell’ordinario, gli interventi a mille per chiamate urgenti creano il panico, l’intasamento, il caos e la fibrillazione degli operatori in campo. Noi lo avevamo detto e scritto. Il primo passo da compiere era la completezza e l’efficienza del Comune. Il Comune è come il polmone che ossigena il sangue delle arterie e dà vigore e vita. Senza queste essenziali funzioni, non c’è alcuna possibilità di riguadagnare il tempo perduto e di proiettarsi in un futuro fortemente voluto e atteso da decenni. Pino Pompilio eletto dal Consiglio, ha nominato subito addirittura tre Tecnici per il PRG, anche se non se n’è fatto nulla per avverse vicend