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Morti bianche in camice bianco

palestrina

In Italia quando si parla di morti bianche si considera solo l’operaio che cade da un ponteggio o che muore per un qualsiasi motivo in fabbrica, ma non ci sono solamente queste. Su Libero abbiamo letto del Prof. Minieri, un Primario del reparto di chirurgia vascolare dell’ospedale Cardarelli di Napoli che è morto di infarto dopo aver operato per 11 ore di seguito. Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli ha dichiarato che “la morte di Filippo Minieri non può lasciare indifferenti. E’ assolutamente necessario rivedere i carichi di lavoro dei medici per evitare ulteriori tragedie. Riporto lo sfogo ed il commento di un medico dell’ospedale di Palestrina su questo argomento:

Mi unisco al dolore della Famiglia e dei Colleghi, sottolineando le enormi difficoltà in cui versiamo tutti gli Operatori Ospedalieri. Sottoposti a turni altamente stressanti con turni da 18 a 30 ore consecutive. La gente, i pazienti, non devono protestare e fare scenate per legittime proteste a vizi di operato sanitario, nei pronto soccorsi o nei reparti, ma devono rivolgersi ad organi competenti (giudiziari o direzioni generale asl) e far smettere di acconsentire questi turni massacranti, arbitrariamente avallati. Un operatore sanitario può e deve sopperire ad una carenza di organico solo in emergenza ma non di routine, perché di mezzo ci stanno la salute dei pazienti, la loro salute e le famiglie degli operatori, che si vedono privati della presenza di un loro caro, in quanto “sequestrato” da un lavoro dissennato. Muore così l’Operatore e il Paziente!”

Parole pesanti sia quelle del presidente dell’ordine dei medici di Napoli, sia quelle del nostro medico.

La sanità è di competenza regionale, nella nostra Regione chi si occupa della sanità è il consigliere Rodolfo Lena. Ci rivolgiamo a lui ed in maniera un po’ egoistica ci occupiamo e preoccupiamo dell’ospedale di Palestrina/Zagarolo, o meglio di Palestrina in quanto se non vado errato a Zagarolo dovrebbero esserci solo laboratori o reparti terapeutici ma non ospedalieri.

Consigliere Lena lei sa in che condizioni lavorano i sanitari (medici, infermieri ma anche tutto l’altro personale che lavora nell’ospedale)? Sa che tipo di turni hanno, sa quante ore consecutive lavorano, sa quante volte vengono presi a male parole dai parenti dei pazienti perché non riescono a far fronte a tutte le richieste? Abbiamo appreso dai suoi comunicati che cercherà in tutti i modi di salvare il nostro nosocomio. Una dichiarazione che aspettavamo, dopo tante voci allarmistiche. La preghiamo di fare di più e si faccia promotore di una proposta per aumentare l’organico ! Venga a farsi una passeggiata tra i reparti e interroghi gli operatori sanitari, dal primario, all’ultimo degli addetti e vedrà che tutti le diranno la stessa cosa e cioè manca il personale. Abbiamo un primario cardiologo che ci invidiano tutti perché non affiancarlo con un altro? Con i fondi che vengono incassati con le visite ambulatoriali se ne potrebbero assumere più di uno. E questo vale anche per gli altri reparti.

Lei ed il suo fido segretario le sapete tutte queste cose? Si ricorda dell’ospedale di Palestrina, quello a cui si incatenò un decennio fa insieme a Paolo Filippi? Anche se lei si incatenò a quello vecchio, perché l’ala nuova ancora non c’era. La nuova ala è quella terminata con i soldi stanziati dalla Giunta dell’on. Storace con una delibera che in campagna elettorale lei dichiarò essere falsa. Quella nuova ala che poi lei andò ad inaugurare in pompa magna.

La ASL sembra che si stia razionalizzando grazie al nuovo dirigente, il quale dovrebbe razionalizzare anche il reparto ospedaliero. Altrimenti “muore l’operatore, muore il paziente”… ma muore pure la sanità pubblica!

Di Pietro R

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