Che fine ha fatto la bolletta?
Se prendiamo qualsiasi vocabolario e cerchiamo la parola ignavia apprendiamo che il suo significato è, mancanza di volontà o di forza morale. Ed è per questo che la Chiesa l’annovera tra i peccati. Del resto Dante, nella sua Divina Commedia, chi si macchia di questo peccato lo relega nell’antinferno. Ma chi riveste una carica importante vorremmo che anche in vita fosse relegato in qualche luogo, tipo in quello della canzone di Alberto Sordi, tanto in voga alcuni decenni fa.
Alcuni di questi sono sicuramente il Presidente e il CdA dell’ Ente Poste, quella che viene definita la peggiore privatizzazione della storia italiana. Un ente che è mezza posta e mezza banca! Anzi più banca in quanto sta tralasciando lo scopo per il quale fu istituito nei secoli scorsi il servizio, che è quello della consegna della corrispondenza!
Come in molti avranno notato, il servizio di spedizione postale non è più efficiente come un tempo. Le bollette arrivano sempre scadute, e questo vale anche per la corrispondenza in generale, la quale arriva sempre in ritardo…sempre se arriva! A volte, addirittura, capita anche che la corrispondenza ritorni al mittente (mesi dopo), a volte, invece, risulta dispersa, altre volte ancora viene messa per errore nella cassetta della posta del vicino, con tanto di nome apposto come etichetta. La colpa di questo disservizio non è certo da attribuire all’Ufficio Postale del nostro paese, come molti pensano… Il problema sorge a monte, laddove viene smistata la posta, sempre in ritardo ovviamente. E la colpa è da attribuire, in parte, all’azienda stessa (Poste Italiane S.p.a.), la quale non assume più postini a tempo indeterminato, ma solo per tre mesi, cosa che implica il reclutamento di una nuove persone in lassi di tempo troppo brevi, nuovi impiegati che non conoscono la zona e che quindi trovano difficoltà nel distribuire la posta.
E’ inutile strombazzare ai quattro venti che finalmente l’Ente ha prodotto degli utili. Quando poi manca il personale e la corrispondenza viene consegnata dopo circa un mese dalla spedizione. Giustificandosi, come avviene a San Cesareo, dicendo che mancano i portalettere e quei pochi che ci sono, svolgono il loro lavoro a mezzo servizio con altri comuni! E non è tutto! Vi ricordate dello sfondamento di parte della vetrina dell’ ufficio postale di Carchitti avvenuto in una notte di oltre 2 mesi fa? Oggi 10 settembre i vetri ancora non sono stati sostituiti, come mostra la foto. Questa è l’immagine che a noi poco importa. A noi importa invece che bollette ed altra corrispondenza, spesso importante arriva con notevole ritardo.
Sono in molti, compreso il sottoscritto ad essere penalizzato. Quindi prego chi si trovasse nelle mie stesse condizioni di condividere e lasciare un commento, in modo di stamparli tutti e spedirli alle poste, con la speranza che la protesta giunga regolarmente sul tavolo di qualche responsabile e non si perda, come molta della corrispondenza non consegnata.
Antonio Gamboni