San Cesareo, Amici miei e la burla del superenalotto
20 amici, a San Cesareo, hanno costituito, da oltre 4 anni, una sorta di club privato per il gioco del superenalotto. Si giocano 10 € ciascuno alla settimana: martedì, giovedì e sabato. Uno fa da cassiere, in quanto raccoglie i soldi e va a giocare. Controlla i numeri estratti e vede se ci sono vincite. Quando si vince poco la somma resta in cassa. Somma che serve a pagare le spese di incontri conviviali o a copertura di quote settimanali non versate da qualche socio impossibilitato o per altre ragioni. Si deve giocare sempre. Mai perdere un appuntamento con il superenalotto. Sabato 4 ottobre, il giorno del gran botto. Che vincita ragazzi!
Finalmente è arrivata la dea bendata. Si decide di festeggiare L’evento. Così, giovedì 9 ottobre, gran galà al ristorante “Il Torraccio”. L’allegra brigata brinda, mentre gli altri commensali assistono stupiti e si chiedono: ” Ma quanto hanno vinto?”. Nessuno dei venti lo ha detto e continua a non dirlo. Top secret. Ma lo si fa per scaramanzia, per oscuri intenti ,come quello di non pagare le tasse sulle vincite? Qualcuno è convinto che sia un colossale scherzo. Non c’è stata alcuna vincita, solo una festa tra gli amici giocatori, trasformata in un’occasione per burlare gli altri numerosi giocatori del superenalotto. “La fortuna”, ha scritto il Machiavelli, ” è come una bella donna, per averla bisogna corteggiarla”. E’ il sistema, per propiziarsi la fortuna, è insistere a giocare. Un giorno o l’altro potrebbe essere la volta buona. Auguri
Pino Pompilio