A PALIANO IL FESTIVAL DELLA PREGHIERA ORGANIZZATO DALLA DIOCESI DI PALESTRINA
Dal 26 al 28 agosto presso il Monumento naturale della Selva di Paliano e Mola di Piscoli, organizzato dalla Diocesi Suburbicaria di Palestrina si svolgerà il Festival della Preghiera, un momento di intenso dialogo con Dio attraverso i tanti momenti di adorazione e preghiera e con la natura attraverso le parole della Laudato Si’.
L’evento rientra tra quelli previsti dalla Diocesi nell’ambito dell’anno giubilare della Misericordia, iniziato con l’apertura della Porta Santa della Misericordia nella Creazione e nell’Ambiente l’8 maggio scorso.
Le giornate del Festival vedranno alternarsi a momenti di preghiera e di adorazione del Santissimo Sacramento, animati dalle congregazioni religiose e laicali, incontri sul significato della preghiera, e nella serata di venerdì avremo testimonianze di vita alternate a momenti musicali e recitativi.
Tutte le informazioni e il programma dell’evento sono reperibili sul sito della Diocesi (www.diocesipalestrina.it) cliccando su “Festival della Preghiera” oppure inviando una e mail a festivaldellapreghiera@diocesipalestrina.it
Perché un Festival della preghiera? Perché in un’epoca in cui il senso profondo del pregare sembra venuto meno, perché è venuta meno la fede in Dio, allora ritrovare Dio è ritrovare il senso della preghiera. Pregare è ascoltare Dio prima ancora di parlargli: ”Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano” (Lc 11,28). Pregare quindi per ascoltare e riconoscere dentro di sé la presenza dell’Altro ed entrare in relazione con Lui. Vivremo tre giorni di intensa adorazione con la preghiera di riconciliazione, di adorazione, di lode e ringraziamento, di guarigione, ricordando le parole di Benedetto XVI: “Senza adorazione non ci sarà la trasformazione del mondo… Adorare non è un lusso, è una priorità”. Pregheremo per incontrare sul nostro cammino quel Dio che è Amore, che con la sua luce ci aiuta ad illuminare questa epoca buia e che “alla fine ci incontreremo faccia a faccia con l’infinita bellezza di Dio” (LS, 243).
L’incontro di preghiera e adorazione vuole fare proprie le parole pronunciate da Papa Francesco nelle recenti Giornate Mondiali della Gioventù, quando ci invitava alla preghiera:
“Noi adesso non ci metteremo a gridare contro qualcuno, non ci metteremo a litigare, non vogliamo distruggere, non vogliamo insultare. Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio, vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore. E la nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, si chiama fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia. Festeggiamo il fatto che veniamo da culture diverse e ci uniamo per pregare. La nostra migliore parola, il nostro miglior discorso sia unirci in preghiera. Facciamo un momento di silenzio e preghiamo”
O quando ci invitava a seguire la “pazzia” di Dio
“Andare per le strade seguendo la ‘pazzia‘ del nostro Dio che ci insegna a incontrarlo nell’affamato, nell’assetato, nel nudo, nel malato, nell’amico che è finito male, nel detenuto, nel profugo e nel migrante, nel vicino che è solo. Andare per le strade del nostro Dio che ci invita ad essere attori politici, persone che pensano, animatori sociali. Che ci stimola a pensare un’economia più solidale di questa. In tutti gli ambiti in cui vi trovate, l’amore di Dio ci invita a portare la Buona Notizia, facendo della propria vita un dono a Lui e agli altri. E questo significa essere coraggiosi, questo significa essere liberi!”
O quando ci dice di lasciare un’impronta
“Per questo, amici, oggi Gesù ti invita, ti chiama a lasciare la tua impronta nella vita, un’impronta che segni la storia, che segni la tua storia e la storia di tanti”
Allora non spezziamo quell’emozione che il nostro Papa ci ha lasciato, ma continuiamo a viverla nella tre giorni del Festival della Preghiera.
Questi tre giorni di preghiera, che vogliono essere anche un momento di condivisione, è dedicata soprattutto ai giovani perché nella bellezza del luogo, nella vicinanza di due cappelle quella di Santa Maria Goretti e quella della Madonna di Zancati si possa continuare nella preghiera a rivivere tra di noi quello spirito di Cracovia
Il Vescovo di Palestrina, Domenico Sigalini, rivolge pertanto un invito a partecipare al Festival per condividere, giovani e adulti, momenti di preghiera, di adorazione, di testimonianza perché “Voi giovani siete la speranza per il futuro, la speranza del mondo”. Papa Francesco ci continua a parlare della “memoria” della propria storia, della propria famiglia, del proprio paese perché la “Memoria…..si alimenta parlando con i genitori, con gli anziani, soprattutto con i nonni. “Gli anziani sono la saggezza delle nazioni”.
Noi vogliamo che questi tre giorni possano essere un momento di incontro in un ambiente che è la Selva di Paliano, luogo incontaminato, nel quale ritrovare lo spirito del messaggio che Francesco ci ha lasciato con l’enciclica Laudato Si’.
Vogliamo fare nostro e rivolgerlo a tutti, cristiani e non, l’invito che Papa Francesco ha rivolto ai giovani a Cracovia perché di fronte ad un tempo “buio”, attraversato da guerre, disagio sociale, mancanza di lavoro, attacco alla famiglia e ai valori che essa rappresenta, gli uomini e le donne di buona volontà riprendano in mano la propria vita e anche attraverso la preghiera possano superare questo difficile momento:
“Il tempo che oggi stiamo vivendo non ha bisogno di giovani-divano ma di giovani con le scarpe, meglio ancora, con gli scarponcini calzati. Accetta solo giocatori titolari, non riserve. Vi chiede di essere protagonisti della storia perché la vita è bella sempre che vogliamo viverla e lasciare un’impronta. La storia oggi ci chiede di difendere la nostra dignità e che altri non decidano il nostro futuro”. (Papa Francesco)