INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO SERGIO BOCCUCCIA PEL PROGETTO CIVICO CAVE INSIEME
Per consentire agli elettori di verificare eventuali diverse posizioni su tematiche importanti, ma tendenzialmente eluse dai programmi elettorali, abbiamo posto le stesse cinque domande ai tre candidati a Sindaco di Cave. La prima chiede se, a partire dalle problematiche poste dal tema elettorale Europeo, esistano differenti impostazioni di politiche economiche locali anti – crisi. In relazione a ciò, una seconda domanda verte sulla necessità o meno di scelte politiche di solidarietà o di contrapposizione di classe in vista del tema ultimo della salvezza del paese. La terza domanda è orientata sul grave problema di risolvere il problema dei rifiuti di Roma tentando soluzioni speculative, pericolose per la salute, l’ambiente e le produzioni agroalimentari.
Si domanda cioè di schierarsi nei confronti delle discariche, delle centrali a biogas e biomasse e degli inceneritori. Le ultime due domande pongono quesiti sulle aree dalle attività sociali e della sicurezza.
Il candidato Sindaco Sergio Boccuccia del progetto civico Cave Insieme ha risposto per primo. Immediatamente dopo ha risposto Angelo Lupi della Lista Civica Con Cave Bene Comune.
Orazio Campo della lista Viviamo Cave, a lungo sollecitato, non ha voluto rispondere preferendo altri canali.
L’Italia è da anni sottoposta a crisi da globalizzazione e ad una finanziarizzazione che ha penalizzato l’economia reale, il lavoro e lo stato sociale. Il Pareggio primario di bilancio non lascerà nulla nelle tasche dei privati, mentre spariscono 95 miliardi l’anno di interessi a cui vanno aggiunti i circa 50 miliardi anno da Fiscal Compact a partire dall’anno prossimo. Il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) aggiunge circa 12.5 miliardi anno al conto e l’European Redemption Fund (REF) è in pratica, tramite la modifica dell’Art. QUINTO, una sorta di ipoteca sui nostri beni anche Comunali. Inoltre con le norme del TTIP (Trattato di Commercio Transatlantico) ancor più sovranità oltre a quella evaporata per mancanza di autonomia monetaria, andrà persa. Tramite giurì internazionali prevalenti le multinazionali americane ed europee che dovessero riscuotere debiti dal nostro Stato, potranno allungare le mani sui beni pubblici persino dei Comuni. Se a ciò si aggiunge l’incapacità di fruire dei finanziamenti Europei a cui contribuiamo con miliardi e di ridurre i 120 miliardi anno circa di evasione ed i circa 60 di corruzione si capisce bene la crisi dell’INPS (ma non solo). Difficilmente arriverà ai primi mesi del 2016 con un regolare pagamento delle pensioni. In questo quadro Vuole Ella, per cortesia, indicare sinteticamente i punti del programma che a Vostro avviso possono essere attuati a breve per prevenire depressioni e tensioni sociali e mantenere un accettabile tenore di vita a Cave?
L’introduzione alla domanda è tale che occorrerebbe un convegno di una settimana solo per chiarirsi le idee sulle problematiche poste. Il predominio della finanza sempre più accentuato rispetto all’economia reale è il male da combattere e forse anche la globalizzazione assumerebbe un significato diverso. Tutti i trattati europei adottati o in corso di definizione portano con se il limite che la finanza prevale sul politico e sul sociale. Detto questo però bisogna interrogarsi sulla questione di fondo: possiamo esistere fuori dall’euro e dall’Europa? Anche se facessimo questa scelta non avremmo risolto i nostri problemi con l’enormità del debito pubblico da onorare a meno di dichiarare fallimento con quello che ne conseguirebbe. L’abbattimento del debito pubblico con il recupero dell’evasione fiscale, con l’eliminazione della corruzione e con qualche sacrificio rispettoso dell’articolo 53 della costituzione sono la chiave di volta, Europa o non Europa, per recuperare risorse e ripartire. Il riavvicinamento del Comune alla cittadinanza è il punto di partenza: trasparenza, ascolto e partecipazione sono gli strumenti che useremo. Il contenimento dei costi della politica e della macchina amministrativa e la lotta all’evasione e all’elusione dei servizi comunali porterà al recupero di risorse da impegnare nel III settore. Favorire lo sviluppo di cooperative sociali a cui poter affidare alcune attività comunali e diventare facilitatori per ogni possibile “idea” di lavoro che abbia le caratteristiche di sostenibilità recuperando anche qualche finanziamento dai bandi europei.
C’è chi indica nell’incremento della solidarietà e sussidiarietà tra Cittadini la sola ricetta unificante in grado, nei piccoli centri, di far fronte comune, con uno sforzo di tutti, partecipato al massimo delle possibilità, alla crisi del 2015/16. Solo con l’unità orientata con mano sicura verso scelte oculate, si dice, si potrà aspirare ad una ripresa economica ed, assieme ad una ripresa di sovranità e controllo del territorio, ricostituire la sicurezza e le condizioni per una risorgenza delle attività di qualità che per secoli hanno caratterizzato la nostra Nazione. Vuole, per cortesia, indicare brevemente scelte e punti unificanti e concretamente pregnanti che, nel Vostro programma, vadano politicamente verso il “tutti per tutti” lasciando il ventennale orientamento prevalente del : “ ognuno per sé e si salvi chi può” ?
La solidarietà è un valore fondante del nostro progetto e la sussidiarietà, sia verticale che orizzontale, è lo strumento che avvicina il livello decisionale al cittadino a garanzia dell’efficacia dell’intervento. Entrambe sono ispirazione e fondamento del nostro progetto. La valorizzazione delle risorse associazionistiche, la partecipazione ai processi decisionali, una sanità di vicinanza con l’implementazione del distretto di via Morino e la valorizzazione dei medici di famiglia e l’attenzione alle problematiche giovanili comprese quelle lavorative con supporto per accesso a bandi europei e lo stimolo a forme di attività imprenditoriali a carattere cooperativo sono i punti programmatici che lo sottolineano. Ma soprattutto è necessario investire sul cambio culturale perché il tutto per tutti diventi sentimento diffuso e condiviso. Garantire i diritti e “ricordare” i doveri sarà la stella polare di questo cambio.
L’esodo da Roma verso le nostre realtà cittadine storiche, immerse in un ambiente di “aria ed acqua buona” è in
atto ed in progressione. Vuole per cortesia sinteticamente indicare i punti programmatici della Vostra lista, adottati
per tutelare i Cittadini di Cave dagli attacchi della cementificazione speculativa e delle “Lobby” delle Speculazioni sui Rifiuti, ( 800.000 tonn/anno di FORSU che la città “metropolitana” di Roma ci scaricherà addosso)? Ciò potrebbe rendere da “terre dei fuochi” l’aria, l’acqua e le terre coltivate? Discariche, inceneritori e soprattutto Centrali a Biogas anaerobiche per produzione di elettricità sovvenzionata, in aree viciniori o sul territorio Cavese: sì o no ?
Per la cementificazione siamo molto chiari: basta a ogni nuovo abuso del territorio, riutilizzo del costruito con particolare riguardo al centro storico. L’offerta di “ospitalità” sana fatta di ambiente, cibo e accoglienza deve rappresentare uno dei punti portanti di una possibile ripresa di una economia locale rispettosa dell’ambiente e del territorio. Il nostro impegno a contrastare scorciatoie da parte delle lobby dei rifiuti sarà totale. Premesso che il miglior modo di gestire i rifiuti è non produrli, anche noi siamo produttori di rifiuti di varie tipologie e, per i principi richiamati nella domanda precedente: solidarietà e sussidiarietà, anche noi siamo chiamati a dare il nostro contributo alla gestione di queste problematiche anche per evitare che in assenza di soluzioni le nostre valli, per colpa di qualcuno, diventino discariche a cielo aperto (valle del Rio, Santa Saina, Villa Clementi). Per tutte queste ragioni non possiamo farci sopraffare dalla sindrome NIMBY, le soluzioni vanno ricercate in decisioni partecipate e condivise a livello di comprensori territoriali credibili dove ogni comunità deve farsi carico di un pezzo. Uno stretto controllo democratico del processo può fornire ottimi risultati anche per la riduzione dei costi per i cittadini. Le migliori pratiche riprese dalle Nazioni Nord-Europee devono rappresentare lo strumento per trasformare i rifiuti in risorsa anche dal punto di vista occupazionale.
Vuole per cortesia, condensare in una parola chiave od in concetti pregnanti, verso quali politiche il Vostro programma si orienterà per l’area socio culturale delle attività formative per Scuola, Cultura, Sport, Tempo libero ed attività dedicate e giovani, anziani ed a favore della collettività ( Pro Loco) ?
La sussidiarietà e la valorizzazione delle risorse delle associazioni operanti nei vari settori sono un valore su cui contiamo per ridare respiro a queste attività e risposte alle attese. Poi l’amministrazione dovrà fare la sua parte nel garantire le risorse necessarie alla scuola, alle attività culturali e sportive assicurando spazi e impianti adeguati così come il recupero e la gestione delle aree verdi. Parliamo di sussidiarietà perché siamo convinti che le funzioni debbano essere svolte dall’organizzazione più vicina ai cittadini in piena autonomia salvo prevedere l’intervento dell’amministrazione comunale solo in caso di difficoltà.
La criminalità organizzata pervade attività classiche dell’economia reale e della cultura della legalità, veicola corruzione ed evasione fiscale come accettabili modelli di vita, ponendo in crisi, assieme ad altre piaghe già dette, anche la possibilità di finanziare il diritto / dovere alla salute tramite la sanità pubblica . Vuole per cortesia fornire un sunto della Vostra ricetta programmatica per alleggerire il peso dell’illegalità diffusa, riprendere il territorio ed il doveroso senso della legalità, assicurando ai Cittadini tutte le sicurezze: da quelle ambientali, a quelle sociali per arrivare a quelle della salute, della strada e del vivere civile ?
Noi intendiamo garantire trasparenza e correttezza nella gestione della cosa pubblica per fare la nostra parte nel contenimento di qualsiasi inquinamento malavitoso. Entrando poi negli aspetti specifici la prima cosa da fare è assicurare il controllo del territorio attivando tutte le possibili sinergie tra le tutte le forze dell’ordine al fine di prevenire quell’illegalità diffusa che si rafforza anche grazie alla sensazione di impunità. L’amministrazione deve fare la sua parte usando tutti gli strumenti in suo possesso al fine di conoscere con precisione chi risiede nel territorio. Gli interventi sulla viabilità sono uno dei nostri punti qualificanti e la sicurezza stradale ne è parte integrante. Infine la scommessa più grande è il vivere civile, che presuppone un cambio culturale, tutti per tutti invece che ognuno per se, ma che da solo risponderebbe a tutte le problematiche sopraesposte. Bisogna investire forte in questo campo coinvolgendo le istituzioni ed i cittadini: i risultati arriveranno in tempi lunghi, ma se ci crediamo è la sola via di uscita.