Capol, primi dati sull’attuale campagna olearia in provincia di Latina
Produzione stimata di circa 130mila quintali di olive, in calo del 40% rispetto alla media delle annate precedenti di carica
Si è svolto questo fine settimana a Cori, presso il ristorante Sette Camini, il consueto incontro di fine anno per l’aggiornamento dei soci dell’associazione Capol – Centro Assaggiatori Produzioni Olivicole Latina – e degli operatori del settore olivicolo della zona nord della Provincia di Latina coinvolti nella filiera dell’olivicoltura. Hanno partecipato in 45 tra produttori, frantoiani, agronomi, tecnici ed estimatori.
Insieme agli addetti ai lavori sono stati valutati i profili organolettici e sensoriali degli Oli Nuovi, evidenziandone pregi e difetti, ed esaminando le problematiche dell’attuale campagna olearia. Gli assaggi sono stati curati dagli assaggiatori esperti del Panel del Capol, riconosciuto dal Mipaaf e operante presso la Camera di Commercio di Latina, coordinati dal Presidente del Capol e capo Panel Luigi Centauri.
Gli incontri di aggiornamento sono una tappa del più ampio progetto di valorizzazione della qualità dei migliori oli extra vergine di oliva pontini. Il Capol infatti organizza periodicamente concorsi, corsi di formazione, degustazione ed educazione al gusto per agevolare il consumo consapevole di EVO. Tutti strumenti a disposizione degli olivicoltori per ottimizzare la produzione e la lavorazionedi questa secolare risorsa del territorio pontino.
“La conoscenza sensoriale e organolettica è di importanza strategica, soprattutto in stagioni come questa che si prospettano difficili dal punto di vista quantitativo, e solo un controllo analitico accurato può dare indicazioni certe sulla qualità del prodotto” – spiega Luigi Centauri. Secondo gli ultimi dati anche nella provincia di Latina è previsto un calo in media di circa il 40% rispetto alle annate precedenti di carica, con produzione stimata di circa 130mila quintali di olive.
In molte zone della provincia di Latina la fioritura è stata tardiva e l’allegagione compromessa da un andamento stagionale anomalo, con marzo siccitoso e le piogge e il freddo di maggio che hanno limitato l’impollinazione dei fiori. Il forte caldo estivo ha neutralizzato la mosca ma incrementato la siccità determinando il raggrinzimento delle olive, che solo a fine settembre, con le prime piogge, si sono ridistese e reidradate, iniziando l’attività di inoleazione.
“Dalle prime analisi gli oli pontini risultano comunque di grande pregio – precisa Luigi Centauri – a conferma della straordinaria resistenza e versatilità delle cultivar autoctone, in particolare dell’Itrana, capace di regalare un olio dal sapore inconfondibile, con note mediamente piccanti e amare e dall’intenso sentore fruttato di foglia di pomodoro ed erba verde, con buon quantitativo di polifenoli bioattivi, dai grandi benefici per l’organismo, vista la funzione antiossidante di tali sostanze”.