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Mentre sullo schermo scorrevano le immagini dello stupro all’ambiente nel territorio di Carchitti, risuonavano le parole di Francesco “Tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio” (LS, 84) e questo avveniva venerdì sera presso il Ristorante Petronzi di Carchitti in occasione dell’assemblea pubblica promossa dal “Comitato Cura&Salvaguardia del territorio di Carchitti-Valvarino” indetta per discutere con i cittadini del grave problema dei rifiuti urbani e speciali che vengono abbandonati su quel territorio. Un territorio ricco di cultura agricola; da li vengono infatti le fragole e le nocciole vanto del lavoro dell’uomo ben radicato nella storia della sua terra.

Alla riunione, molto partecipata da uomini e donne di tutte le età, a dimostrazione che quando si parla di Bene Comune le persone rispondono anche accalorandosi, erano stati invitati gli esponenti dell’attuale amministrazione De Angelis che purtroppo hanno perso un’occasione per confrontarsi in maniera civile e democratica sui problemi dei cittadini in uno spirito, come i membri del Comitato hanno tenuto a precisare, di condivisone aldilà delle diverse posizioni politiche. Erano invece presenti il responsabile della pastorale sociale della Diocesi di Palestrina, Andrea Saladino dei CinqueStelle e Felice Alese in rappresentanza dei verdi di Palestrina.

Marzia in apertura della riunione ha mostrato, attraverso una serie di foto scattate dai membri del Comitato, come se fossero “guardie ambientali” volontarie, lo “stupro” di un territorio su cui è stato riversato di tutto: da sacchetti di immondizia, a fusti di dubbio contenuto, da guaine a materiale in amianto. Foto scioccanti che nulla avevano da invidiare a quelle viste tante volte nella “terra dei fuochi”. I mormorii del pubblico sottolineavano lo stupore e la rabbia davanti a quelle immagini. Ma chi poteva osare tanto? certo molti che sicuramente provengono da fuori, ma anche – è stato sottolineato – dagli stessi che abitano nelle zone limitrofe perché alcuni posti, solo chi abita in zona, può conoscere. Molto poi del materiale abbandonato, in particolare quello in amianto, è sicuramente lo scarto di lavori edili fatti per sostituirlo; materiale estremamente pericoloso per la salute e il cui smaltimento, se fatto legalmente, ha un costo che sicuramente molti non si possono permettere.

Una curiosità: oggi per non essere rintracciati vengono tolte le indicazioni dalle buste (nomi e indirizzi). E questo è certamente un preciso messaggio: “a me della differenziata non frega niente, io sono più furbo di voi e continuo a inquinare e voi non mi individuerete mai”.

E’ stato inoltre sottolineato che dopo la seconda assemblea, a cui hanno partecipato anche esponenti dell’amministrazione, questa ha provveduto ad effettuare una parziale bonifica dei luoghi, quelli lungo le strade, ma passato un giorno in quegli stessi luoghi “gli inquinatori” hanno ripreso a depositare i rifiuti, e le foto mostrate stanno lì a dimostralo.

Solo denunce? no anche proposte. La richiesta al Comune di mettere delle “fototrappole”, strumenti dotati di sensore di movimento che fa scattare la foto solo al passaggio del soggetto che si vuole individuare e possono essere utilizzate anche per foto notturne, avendo led infrarossi, e con invio di messaggio (su Amazon se ne trovano anche a 170 euro).

Ma anche ad incentivare le scuole a parlare di cura e amore per il proprio ambiente di vita. E’ stato sottolineato che il Consiglio dei ragazzi e delle ragazze è già impegnato da tempo a diffondere una coscienza ambientalista. Infine la proposta di dedicare una giornata all’Ambiente. Su queste due ultime proposte, riprendendo, anche quanto detto in una precedente riunione dal Parroco di Carchitti don Stefano, il responsabile della Pastorale si è detto d’accordo e ha rilanciato, prendendo spunto dal messaggio della Conferenza Episcopale Italiana in occasione della 12 Giornata nazionale per la Custodia del Creato dal titolo “Certo il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo (Gen. 28, 16). Viaggiatori sulla terra di Dio”, proponendo per settembre di dedicare la giornata per la cura del creato al “ciclo dei rifiuti” con informazioni alla cittadinanza sul corretto comportamento in tema di differenziata ma soprattutto su come è possibile rettificare alla fonte i possibili danni ambientali ovvero “prevenzione quantitativa e qualitativa della produzione dei rifiuti”.

Al termine della riunione il Comitato ha posto il problema, che in questi giorni sta “infuocando” Palestrina e non solo.

L’individuazione di discariche nel territorio della ex provincia di Roma da parte di un organo tecnico di Roma Città Metropolitana che agisce sulla base di precise disposizioni di legge: la legge ambientale 152/2006 e la legge regionale 27/98. Sono state ricordate in particolare le competenze di Stato, Regione, Città metropolitana e Comuni da cui si evince chiaramente che l’attuale sindaco metropolitano è competente per “individuazione, sentiti l’Autorità di ambito (ATO5) e i comuni, delle zone idonee alla localizzazioni degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti” (art. 197).

Al Comune spetta fare le sue osservazioni al fine di “fornire una mappatura delle aree idonee e non idonee per il posizionamento degli impianti di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti…”. Quello indicato a Carchitti (Località Monte Castellaccio) è una cava posta sopra la Doganella che serve oltre 100.000 persone e pertanto soggetta a vincoli idrogeologici.

Il Comitato ha quindi concluso che la polemica messa in piedi è solo strumentale a fini politici e che nulla a che vedere con la difesa del territorio sulla quale tutte le forze sociali, politiche e religiose devono invece unirsi per il Bene Comune. E quale migliore definizione di bene comune se non in una dichiarazione fatta da una “carchittiana”: “io questa terra non l’ho ricevuta in eredità, ma l’ho comprata perché io amo questa terra”.

ROBERTO PAPA

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