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barriere-architettonicheCaro Antonio,

è con piacere che ho letto il tuo ultimo editoriale. Anzi direi con doppio piacere.

Primo, perché malauguratamente quella notte ero anch’io al Pronto Soccorso di Palestrina, in quanto la mia compagna aveva avuto un malore. Non ti nascondo che qualche timore, rispetto alla tua gravità, l’ho avuto anch’io, specie quando ti ho visto, nonostante la mascherina dell’ossigeno, respirare con estrema difficoltà. E su questo punto ti rinnovo i miei più calorosi auguri di un pronto ristabilimento.

“Ristabilimento” che nel leggerti vedo già essere iniziato e ne sono strafelice. Però permetti, visto che sei una persona che non le manda a dire, di usare nei tuoi confronti lo stesso atteggiamento. Ricordi quante volte abbiamo parlato di barriere architettoniche, nelle tante volte che ti ho rotto le scatole nella tua qualità di direttore del settimanale cartaceo La Notizia? E chissà se, (anche se non me l’hai dimostrato) avrai pensato tra te e te, che palle questo con sempre i soliti problemi…….

Antonio tu parli dei “disservizi” che hai vissuto all’interno del pianeta sanità. Te sei stato ricoverato presso il nuovo ospedale di Palestrina per poche ore in attesa di essere trasferito presso altra struttura ospedaliera…. e sicuramente non hai avuto l’opportunità di “visionare” i bagni nelle stanze dei degenti.

Bagni, specie quelli del reparto ortopedia, privi di qualsiasi maniglione indispensabile per chi, come il sottoscritto siede su una carrozzina, si deve trasferire sul water?

Vogliamo parlare invece, della camera da destinare a persone disabili, nel reparto di medicina, funzionalissima e dotata di tutti gli accorgimenti tecnici, chiusa ed utilizzata come magazzino e fatta riaprire in fretta e furia dopo le mie solitarie e vivaci proteste? Nel tuo scritto parli giustamente che hai vissuto agli “arresti domiciliari” presso la tua abitazione a causa della mancanza di rampe e scivoli…… Ti debbo però purtroppo ricordare che i disabili vivono questa situazione tutti i giorni dell’anno, nel silenzio più assoluto. Te ed io, possiamo considerarci fortunati…. Te come mega giornalista conosciutissimo nel territorio, pronto a portare alla ribalta situazioni imbarazzanti, io lo “scemo” della situazione che non si crea alcun problema “nell’occupare” da solo (!!!!) gli uffici della Asl di Palestrina per difendere i diritti non propri ma di un’altra persona disabile…..

Mi dispiace che oggi tu, debba vivere una situazione di disabilità, ma consenti paradossalmente di dirti, con tutta la stima che nutro nei tuoi confronti: avresti scritto qualche anno fa (con la stessa rabbia) quando stavi diritto in piedi, e superavi i gradini senza neanche accorgerti, lo stesso post di oggi?

Un abbraccio fortissimo Antonio e cerca di rimetterti in fretta, quelli che potrebbero essere oggi i cittadini di serie B, potrebbero ambire a divenire, anche con il tuo aiuto, cittadini di serie A. Per essere precisi non posso dimenticare lo spazio che Paolo Filippi e la sua radio hanno dato alle mie iniziative, così come il giornalista Antonio Valenzi che ancora oggi voglio ringraziare.

Con la stima e l’ affetto di sempre,

Franco Cerquetani

 abbatterebarrierearchitettoniche-516x220Caro Franco,

evidentemente non sei stato un attento lettore del mio giornale cartaceo. I problemi dei disabili li ho sempre portati avanti anche con l’aiuto del Direttore responsabile Giuseppe Rossi che vive anche lui con la nostra stessa disabilità.

I problemi poi dell’Ospedale di Palestrina li ho denunciati in occasione in un mio ricovero nel 2015 durante tutte le feste di Natale. Puntando il dito anche sulla qualità del cibo. Immangiabile e poco igienico.

A dire il vero la questione delle Barriere Architettoniche la sto sperimentando sulla mia pelle e non ho intenzione di mollare, anzi ho sguinzagliato alcuni miei collaboratori per fare una specie di mappatura di tutti i locali, ormai per noi inaccessibili. Alcuni li abbiamo già individuati e provvederemo a puntare il dito contro l’Amministrazione comunale che non permette a nessuno di noi di accedere agli Uffici della Polizia locale.

Amministrazione che non si accorge che anche chi ha lievi problemi di deambulazione, difficilmente può accedervi visto che i gradini sono oltre i 4 cm. più alti dello standard. Non so se chi ci fa servizio abbia denunciato queste carenze. Non vorrei che soprassiedono per non far frequentare noi disabili che sicuramente andremmo da loro con qualche richiesta, perché affrontino, cercando di risolvere, questi problemi.

Caro Franco cerca di seguirmi in questa mia nuova avventura. Credimi non sarò un Don Chisciotte che combatte contri i mulini a vento, ma un moderno Pasquino, con la differenza che io la faccia, come sempre, sono abituato a mettercela apertamente.

Antonio Gamboni

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