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La presentazione di “E venne l’ìnverso che uccide il colore” dà il via ad una collaborazione 
UN PROTOCOLLO TRA COMUNE DI SERRONE E TELEFONO ROSA A DIFESA DELLE DONNE  
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Grande successo, nella biblioteca comunale di Serrone, per l’iniziativa “E venne l’inverno che uccide il colore” promossa dal Comune di Serrone, assessorato alla cultura, servizi sociali e pari opportunità, in occasione della sottoscrizione del protocollo di intesa “più forti insieme” con l’associazione Telefono Rosa di Frosinone.

Il pubblico presente, costituito non solo da cittadini di Serrone ma anche ospiti provenienti da vari angoli della provincia (presenti tra gli altri, l’ex commissario straordinario della provincia di Frosinone, Peppe Patrizi ed il presidente dell’Aipes Maurizio Ottaviani), ha assistito con interesse e partecipazione agli interventi degli autorevoli relatori che hanno affrontato il tema della violenza contro le donne con professionalità e sensibilità.

La prof.ssa Fiorenza Traicone, docente dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, ha sottolineato come la violenza ha una matrice nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne. “I fatti di cronaca relativi a drammatici episodi compiuti contro le donne rivelano come siano necessari interventi e misure forti e tempestivi per arginare il fenomeno. Con la Legge n. 107 di luglio 2015, è stata introdotta la previsione dell’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni nelle scuole di ogni ordine e grado. Importantissimo iniziare dalle scuole dell’infanzia. I bambini riconoscono se stessi e gli altri come maschi/femmine intorno ai 2 anni. A 4 anni comprendono che l’appartenenza a un sesso è un dato stabile, che perdura nel tempo e non cambia nella persona. L’educazione alla parità e al rispetto delle differenze nelle scuole è uno strumento essenziale di contrasto alle discriminazioni di ogni tipo e alla violenza sulle donne”

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Massimo Mangiapelo, giornalista e scrittore, ha ripercorso la storia di femminicidio che ha riguardato la sua famiglia presentando il proprio libro “Federica la ragazza del lago”: “Quando ho iniziato a scrivere queste mie impressioni – afferma l’autore – l’ho fatto soprattutto per rendere omaggio a mia nipote, una ragazza di sedici anni, nel pieno della vita, che non meritava una fine del genere. Il libro, però, va oltre e intende sottolineare anche l’importanza della lotta contro la violenza sulle donne, una lotta culturale , giudiziaria e politica a cui nessuno può sottrarsi, una lotta che dobbiamo fare tutti”.

Antonella Formicola, esperta in criminologia clinica e scienze investigative, ha sottolineato come, molto spesso, il pericolo viene proprio dalle persone più vicine, ed ha evidenziato come “ci sono segnali pregressi che spesso vengono ignorati o sottovalutati o interpretati come troppo amore. Non bisogna convincersi che ‘lui cambierà’, le donne non hanno gli strumenti per aiutare questi uomini, che hanno bisogno di percorsi di assistenza seri, le donne non possono pensare di fare le crocerossine”

Pina Terenzi, vicepresidente dell’Associazione Donne in campo, ha sottolineato la necessità di fare rete e squadra per poter offrire alle donne, vittima di violenza, attività per l’inserimento lavorativo mentre molto toccanti sono stati gli interventi delle dottoresse Katia D’Aguanno e Sara Mastrogiacomo, operatrici del Telefono Rosa, che hanno raccontato storie di casi trattati.

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Patrizia Palombo, Presidente del Telefono Rosa di Frosinone, ha infine spiegato la storia e le finalità dell’associazione soffermandosi sulle attività offerte. “Il telefono rosa – ha detto – è attivo in provincia di Frosinone dal 2008 e, collegato al numero nazionale 1522, è attivo 24h su 24 per 7 giorni su 7. Dalla sua istituzione ha ricevuto, dal territorio, oltre 3.000 richieste di aiuto. Questi numeri, uniti a quelli delle donne che si sono rivolte ad altre associazioni presenti nel territorio o alle istituzioni, fanno comprendere come la situazione sia preoccupante, considerato anche quanti casi, forse la maggior parte, vengono vissuti ancora nel silenzio delle mura domestiche”. La Palombo ha sottolineato, inoltre, come per fronteggiare il fenomeno sia necessario un grande lavoro di rete che coinvolga, associazioni, enti locali, forze dell’ordine servizi sanitari e scuola.

L’Assessora alla cultura, servizi sociali e pari opportunità, Antonietta Damizia, che ha coordinato i lavori, ha sottolineato come sia importante, anche nei comuni più piccoli, porre l’attenzione su un tema tanto delicato e rilevante: “vogliamo contribuire a modificare un approccio culturale, vogliamo che si possa squarciare il velo di silenzio che, spesso, copre gli episodi di violenza, soprattutto nei casi di violenza domestica. La violenza contro le donne può riguardare chiunque, dobbiamo affrontare la realtà e dobbiamo dire alle donne che dalla violenza, con l’aiuto delle istituzioni e delle associazioni c’è modo di uscire. Oggi con la sottoscrizione del protocollo di intesa, parte ufficialmente, la collaborazione con il Telefono Rosa. Detta collaborazione consentirà tra l’altro di promuovere attività informative e formative e di poter fruire, a partire dal prossimo mese di settembre, di uno sportello di ascolto settimanale nelle scuole”.

Il Sindaco Natale Nucheli, assente per precedenti impegni, non ha voluto comunque far mancare il proprio contributo, affidando ad un messaggio i suoi saluti e i ringraziamenti per i relatori, ribadendo l’impegno e l’attenzione con cui l’Amministrazione comunale di Serrone è attiva su temi tanto delicati e rilevanti, esprimendo in particolare soddisfazione per la collaborazione che instaurata con il Telefono Rosa.

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