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COMUNI E IMPIANTI DI CONGLOMERATO BITUMINOSO IN GUERRA OGNUNO VUOL SALVARE LA PROPRIA INCOLUMITÀ FISICA ED ECONOMICA E I CAPOCCIA STANNO A GUARDARE Non è di ieri il fatto che i cittadini dei comuni di Montecompatri, di Colonna e di San Cesareo si sono mobilitati in special modo contro l’impianto di conglomerato bituminoso nell’area industriale di San Cesareo. Molto meno accesa la protesta verso altri analoghi impianti della zona. Il motivo della “querelle” è dovuto ai rumori e agli odori, emanati da detti impianti, durante l’attività di lavorazione del conglomerato. Questo succede ogni giorno e notte fuorché il sabato e la domenica. Non sono tutti gli abitanti dei tre paesi interessati a lamentarsi del non piacevole fenomeno, ma solo quelli delle zone che si trovano o nelle immediate vicinanze o lungo la spirale dei venti che abitualmente soffiano in quelle direzioni. E questi non portano ovviamente profumi di rose, di gigli e di viole, ma odori sgradevoli e fastidiosi alle vie respiratorie. Come sempre, gli organi preposti alla tutela dell’ambiente e alla salute dei cittadini non si muovono con sollecitudine, se non quando la bile non avvelena gli animi e li spinge a manifestazioni di piazza. È successo il pomeriggio del sabato, 18 luglio 2020. L’Associazione “Aria Pulita” è scesa in campo a San Cesareo e ha fatto sentire la sua voce. Grossa. Erano presenti Polizia e Carabinieri, così tutto è filato liscio. Coloro che hanno preso la parola hanno illustrato assai bene la storia delle loro sofferenze, della privazione della libertà di godersi la propria casa e delle preoccupazioni per un futuro incerto per sé e per i propri figli. Perché si deve arrivare al punto in cui i cittadini sono costretti a dissotterrare l’ascia di guerra? Non c’è uno stato che ci pensa? Non ci sono delle leggi da rispettare? Di autorità e di leggi ce ne sono fin troppo.Solo che non funzionano e ognuno fa quello che gli pare e piace. L’Impresa Paolacci continua a produrre ciò che fa belle, sicure e comode le nostre strade. Secondo le leggi e la posizione l’impianto è in piena regola.L’escalation della protesta ha spinto a dire parole e a compiere atti che superano il confine del giusto e della decenza. Tra i contendenti ci sono dei terzi che profittano dello stato delle cose per far ricadere la colpa su altri, bruciando rifiuti Incomodi, come plastiche, gomme d’auto e altra robaccia.A questo punto come superare la questione? Per noi realisti si fermi il ricorso alle denunce, si dia la possibilità e l’assistenza necessaria affinché l’impianto emani solo profumi gradevoli,si puniscano severamente gli incendiari abusivi e lo stato o chi per lui risani il territorio e i suoi abitanti. E questo a partire da subito. L’impianto della Paolacci srl, ancora una volta, attraverso i media, invita i cittadini ad un riscontro sul posto che possa fugare i dubbi esposti. E ciò ad ulteriore conferma anche dei risultati dei controlli ai quali sono periodicamente sottoposti. Pino Pompilio

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