Consorzio Castelli della Sapienza, al via la gestione ottimizzata dei fondi.
Con la sottoscrizione dell’accordo, giovedì presso la sede consortile a Palazzo Doria Pamhilj a Valmontone, il Consorzio dei Castelli della Sapienza ha formalmente avviato la Centrale Unica di Committenza (C.U.C.), l’organo di riferimento unitario a cui è affidata la gestione tecnico-amministrativa delle procedure di appalto delle amministrazioni comunali che vi hanno aderito.
“Per ora – spiega il presidente Angelo Rossi – la Cuc comprende cinque comuni (Cave, Genazzano, Gallicano nel Lazio, Artena e Colonna, oltre al distretto socio sanitario RmG5,) di cui gestiremo le procedure di evidenza pubblica in maniera associata, inoltre sta per aderire il
Comune di Labico. Va sottolineato che, per legge tutti i Comuni non capoluogo di provincia devono procedere all’acquisizione di lavori, beni e servizi attraverso una convenzione tra i comuni stessi o, in alternativa, facendo ricorso ad un soggetto aggregatore. Nel nostro caso
il soggetto è il Consorzio I Castelli della Sapienza. Oggi si parte,in seguito potranno aderire altri comuni consorziati e non con le medesime modalità”.
La Centrale unica di committenza nasce dall’esigenza di razionalizzare la spesa pubblica ed in osservanza del decreto “salva-Italia” (recante ”Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici’) con il quale il Governo ha introdotto una forma di
“accentramento della gestione delle gare ad evidenza pubblica”,
individuando un contenimento della spesa della pubblica amministrazione derivante dalla eliminazione dei costi inutili dovuti alle varie fasi procedimentali degli adempimenti di aggiudicazione di lavori, servizi e forniture.
La Cuc presenta vantaggi innegabili in termini di costi di gestione degli appalti a carico dei singoli comuni; miglioramento del rapporto tra qualità ed il prezzo di appalto; utilizzo di risorse umane con elevata professionalità adeguata agli appalti; riduzione o eliminazione
di duplicazioni e sprechi; vantaggi per gli enti locali di poter contare su di un soggetto pubblico di area vasta, con capacità di gestire complessivamente e omogeneamente le procedure di gara, per tipologia, sollevando gli stessi enti locali da adempimenti per i quali non
sempre si hanno adeguate risorse umane (di adeguate professionalità ) e finanziarie, consentendo economie di scala e risparmi di processo. Il ricorso alle centrali di committenza può, inoltre, colmare il divario tra programmazione dei lavori pubblici e la programmazione degli acquisti di beni e servizi.