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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato Wiki Hostel Family

La interruzione totale del servizio ferroviario in diverse tratte e stazioni del Lazio e la contemporanea chiusura di tutta la Metro A di Roma in alta stagionalità per tutto il mese di Agosto, comportano un impatto insostenibile sugli operatori turistici, lavoratori del comparto turistico-culturale e tutto il relativo indotto, disservizi insostenibili per i pendolari, inspiegabili a turisti e viaggiatori internazionali. Con effetti disastrosi anche sul lungo periodo in termini di reputazione per le destinazioni interessate (Roma e dintorni).

Abbiamo appreso con rabbia e sgomento la notizia per cui il trasporto ferroviario sulla linea Roma-Cassino verrà interrotto per 1 intero mese il prossimo Agosto 2019, così come comunicato ufficiale rilasciato da RFI / Rete Ferroviaria Italiana il 22 Maggio.

Siamo increduli circa la impossibilità di programmare una riduzione del traffico o quanto meno fasce garantite anzi che una chiusura totale. Siamo indignati per la mancanza di considerazione dell’impatto oltre che sui pendolari anche sulle attività e sulle destinazioni turistico-culturali delle tratte interessate.

Ci chiediamo sinceramente come non sia possibile concertare e programmare per tempo una soluzione di buon senso ed effettivamente praticabile tra tutti gli attori coinvolti, RFI, amministrazioni ed istituzioni locali, rappresentanti delle attività economiche ed ovviamente i comitati pendolari.
Ci chiediamo inoltre quali sarebbero in concreto i benefici e vantaggi per la mobilità dei viaggiatori pendolari, oltre le esigenze comunicate da RFI relative alle esigenze legate ai treni merci “High Cube”.

In particolare per noi, operatori turistici a Zagarolo nell’area prenestina dei Colli Romani, la totale chiusura per tutto il mese di Agosto della nostra stazione ferroviaria, comporta un totale caos e un serio rischio per la nostra attività, sopratutto alla luce di una comunicazione carente e a dir poco tardiva.

Le poche informazioni finora condivise da RFI circa la mobilità “alternativa” prevista disegna un percorso ad ostacoli che neanche nel migliore dei casi (mancanza di traffico) potrà mai garantire una alternativa minimamente comparabile al servizio ferroviario in termini di tempo di viaggio, comfort, certezza degli orari, sicurezza. Viaggiando da Sud verso Roma si dovrebbe ad esempio: arrivare in treno fino a Colleferro, poi su navetta bus fino a Ciampino, poi in treno da Ciampino a Roma Termini. Con navette dirette e anche indirette, ovvero che si fermeranno in ogni stazione tra Colleferro e Ciampino interessata dalla chiusura (Zagarolo compresa).

Se questa decisione verrà confermata, i pendolari “colpevoli” di volere andare “ostinatamente” a lavorare ad agosto vivranno una odissea certa. Qualsiasi persona di buon senso può facilmente intuire quanto ancora più caotica ed insostenibile sia questa “disorganizzazione del trasporto “ per i turisti e viaggiatori internazionali. Chiunque operi nel comparto turistico-ricettivo può facilmente prevedere il caos che verrà vissuto dai turisti e quindi le cancellazioni, i rimborsi, la perdita di valore in termini di “location” e il giudizio dei viaggiatori certamente negativo relativamente alla organizzazione della mobilità. Le ripercussioni sui flussi non saranno solo immediatamente economiche ma anche di lungo periodo in termini di “trust” e “reputazione”…

Non è minimamente spiegabile fuori dall’Italia come sia necessario chiudere per un intero mese una (anzi più) stazioni ferroviarie, e anche una intera linea della metro! La reputazione si guadagna in sudati anni di lavoro, e si può perdere in poche settimane di disservizi. Comunicando questo certo disagio prima della prenotazione gli ospiti non prenoterebbero, mancando di comunicarlo si ingannerebbe l’ospite con conseguente pessimo giudizio circa la destinazione e l’intera esperienza di ospitalità.

La contemporanea ed altrettanto incomprensibile (fuori dai nostri confini) totale chiusura della Metropolitana A concorre a rendere questa situazione della mobilità ad Agosto ancora più insostenibile. Con ulteriore impatto anche sulla Linea della Metro C.
Anche chi tenterà di viaggiare sulla Metro C da Pantano sarà difficile raggiungere facilmente Roma Termini. La Metro A chiusa comporterà la impossibilità di raggiungere Roma Termini prendendo la Linea A nell stazione metro di San Giovanni. La Linea C e il Terminal Bus di Piazza dei Cinquecento sia dal Terminal Bus/Metro A di Anagnina (chiuso) che dal Terminal Metro C di Pantano (scollegato da San Giovanni).

Pensando in generale ai disagi che vivranno tutti in ciascuna tratta interessata e non solo alla linea Roma-Cassino e la stazione di Zagarolo…Ci uniamo alla voce dei comitati pendolari e quanti chiedono immediata revisione della necessità di chiudere il 100% del traffico ferroviario!
Chiediamo venga garantito un minimo di trasporto ferroviario in fasce orarie garantite, quanto meno la mattina e la sera!

E chiediamo venga finalmente illustrato in dettaglio “il piano della mobilità alternativa” prevista e che sia caratterizzato da trasporti dignitosi, collegamenti frequenti e cambi intermodali ridotti al minimo.

Chiediamo informazioni certe e numeri circa l’impatto atteso dell’interruzione del servizio ferroviario: quanti viaggiatori subiranno la mancanza di questo servizio? quali in dettaglio l’orario delle navette da ciascuna stazione? Quanto sarà aumentato il tempo di percorrenza da ciascuna stazione, cambi inclusi?

Pretendiamo garanzie in merito alla fruibilità e vivibilità di questi trasporti alternativi e ai diritti del passeggero e consumatore.
Chiediamo informazioni efficaci anche in altre lingue e sicurezza sia sulle navette che nelle stazioni terminal e di cambio (specie nelle fasce orarie meno frequentate). Chiediamo una mobilità dignitosa e quindi un numero di navette adeguate ad evitare il sovraffollamento, e sistemi di climatizzazione effettivamente funzionanti.

Infine, come minimo ci aspettiamo tariffe adeguate al servizio offerto. Visti gli inevitabili disagi ci aspettiamo questa tratta sia percorribile con il medesimo biglietto ferroviario, ci pare il minimo che negli orari interessati da questa mobilità “alternativa” il biglietto venga erogato con uno sconto minimamente utile a compensare il disagio per i viaggiatori.

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