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Cori: L’Accampamento di Giulianello ricorda Rino Gaetano nel 35° anniversario della sua morte

Giovedì 2 Giugno, dalle ore 18:00: omaggio all’uomo e all’artista; mostra fotografica/biografica d’archivio e concerto della tribute band Rino Gaetano Revisited.

Rino Gaetano

Giovedì 2 Giugno, l’Accampamento di Giulianello, centro socio culturale en plein air, situato sull’area verde comunale di Piazzale XI Settembre e gestito dall’associazione «Libero Pensiero», inaugura la sua programmazione estiva 2016 con un tributo a Rino Gaetano, nel giorno esatto del 35° anniversario della sua morte.

L’appuntamento è dalle ore 18:00, per ricordare insieme il cantautore calabro romano, con un omaggio innanzitutto all’uomo e poi all’artista. Presso la Sala Lettura ‘Gianluca Canale’ sarà possibile visitare la mostra biografica/fotografica d’archivio su Rino Gaetano. A seguire, intorno alle ore 21:00, il concerto dei Rino Gaetano Revisited, la tribute band giulianese che proporrà un middle dei grandi successi di Gaetano, rivisitati in chiave rock moderno con una libera interpretazione dei testi del genio di Rino.

Un evento all’insegna delle canzoni di Rino Gaetano e degli aneddoti sulla sua vita fatta di verità scomode e bavagli. Quella di Rino Gaetano è stata una scomparsa prematura, per molti ancora avvolta nel mistero, da lui quasi fatalmente predetta 11 anni prima nella canzone ‘La Ballata di Renzo’ e fortunatamente scampata solo 5 mesi prima.

Era il 2 Giugno 1981, intorno alle 4 del mattino, e il trentenne Rino Gaetano, stava tornando a casa con la sua auto, dopo una serata nei locali romani. Percorreva via Nomentana quando, all’incrocio di via Carlo Fea, cadde con la testa sul volante, l’auto sbandò e invase la corsia opposta impattando contro un camion. Rino batté violentemente la testa contro il vetro e perse i sensi.

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Il cantautore giunse in coma con l’ambulanza al Policlinico Umberto I, che non poté accoglierlo, non avendo un reparto di traumatologia cranica. Quindi la disperata corsa contro il tempo per trasferire Rino in un ospedale meglio attrezzato. Ma, misteriosamente, nessun ospedale di Roma aveva un posto disponibile. Abbandonato a se stesso, senza cure adeguate, Gaetano esalò l’ultimo respiro alle 6 del mattino.

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