DOMENICA DELLE PALME – DOMENICA DI PASQUA SETTE GIORNI CON NOI STESSI E CON DIO
La settimana di Pasqua è iniziata bene. Domenica in piazza per la festa delle palme e dei rami di ulivo benedetti. Splendeva il sole. Il ricordo di Gesù che passa in trionfo per le vie di Gerusalemme accendeva il cuore alla speranza, alla pace e alla gioia. Tanta la gente riunita per la Messa. In chiesa non ci sarebbe entrata tutta, né avrebbe avuto le stesse emozioni di un rito all’aperto, al sole e sotto un cielo azzurro. I bambini davanti all’altare. I fedeli lungo i lati del corridoio centrale. Le sedie non sono bastate. In tanti sono rimasti in piedi. Sull’altare il Parroco, don Guido, don Marco, il neo diacono Francesco al suo debutto in una cerimonia importante, il diacono Alberto, i chierichetti e sulla destra i ragazzi del coro con le tastiere e gli strumenti dell’amplificazione. Al termine il celebrante ha annunciato il programma della settimana santa:
- Martedì 31, ultimo di marzo porte aperte al Centro Anziani per il precetto pasquale con il Vescovo, mons. Domenico Sigalini
- Giovedì 2 aprile “Coena Domini”
- Venerdì 3 aprile Via Crucis
- Sabato 4 aprile veglia pasquale e riti della resurrezione di Cristo
- Domenica 5 aprile grande solennità festiva
Abbiamo chiesto a Don Guido una riflessione su questa Pasqua in un momento in cui scorre troppo sangue di innocenti per un uso improprio di Dio, del suo nome e per diversità di civiltà. Non tutte le religioni e non tutte le civiltà sono uguali. Magari lo fossero. Ci sarebbe più dialogo. Il cristianesimo e la civiltà europea attraversano situazioni drammatiche. Dare risposte sullo stesso piano e cioè con reazioni di pari violenza e crudeltà sembra la cosa più ovvia e invece?
Don Guido: “Il Vangelo è sempre quello. La parola di Dio non cambia a seconda dell’andamento delle varie epoche. Credo che anche gli arabi, l’Islam e ogni altra religione e ogni altro popolo vogliono la pace e il reciproco rispetto. La guerra non piace a nessuno, salvo ai fanatici che vanno isolati. La Tunisia e altri stati arabi più avanzati condannano e si oppongono al terrorismo. Vanno incoraggiati e sostenuti. Il Vangelo parla di prossimo, non di differenze etniche, linguistiche, religiose, culturali, economiche e via dicendo. L’amore che Dio dona a tutto l’universo è vita, gioia e concreta speranza nel futuro sereno di ogni essere vivente di questa terra. Questa è la Pasqua di oggi, la Pasqua di sempre”.
Pino Pompilio