FESTIVAL DEL GIGLIETTO: CONSIDERAZIONI DI UN’ORGANIZZATORE
Senza considerare i mesi precedenti con le serate passate ad organizzare e decidere cercando di migliorare dall’anno precedente, questi sono stati tre giorni faticosi, stressanti. Tutto deve andare come programmato, non ci devono essere intoppi. Si va a dormire che è già mattina per far quadrare tutta la serata. Si fatica, ma se le cose si fanno con e per passione non è fatica, tutto diventa divertimento e piacere. I componenti del comitato hanno lavorato dalla fase preparatoria alla domenica notte, ma tutto è filato liscIo grazie ai quasi 100 indispensabili ragazzi che hanno gestito le casse, l’assistenza, la sistemazione e pulizia delle piazze. Quello di quest’anno è stato un festival ecocompatibile, le pietanze sono state servite in stoviglie biodegradabili che potevano essere smaltite nell’umido, i visitatori hanno recepito quasi tutti il messaggio, utilizzando i secchioni giusti, abbiamo fatto un servizio anche alla natura.
Con orgoglio e soddisfazione riporto alcune considerazioni ascoltate. Il presidente della giuria del contest ha sottolineato che ha percepito, oltre all’attenzione verso le tradizioni non solamente culinaria, anche che la nostra è una città tranquilla, sei settemila persone in giro ogni sera e non c’è stato uno screzio, nessuno in evidente abuso alcolico. Una ragazza di uno stand ci ha ringraziato per l’organizzazione e ci ha pregato di mantenerci sempre la nostra città così come è perché oltre ad essere bella esteticamente è anche abitata da belle persone. Ne ho riportati due ma sarebbero molti di più. Prima ho parlato di “fatica” quando senti certi commenti la fatica sparisce! Questi sono giudizi che annullano i giudizi negativi, soprattutto quelli dati con malizia.