Gallicano nel Lazio: un paese al tappeto… di immagini
La solennità del Corpus Domini apre i cuori dei fedeli e non solo a Gallicano nel Lazio.
Tutto comincia la mattina con i disegni che poi verranno colorati con la segatura che formerà il tappeto che va da Piazza S. Rocco fino alla Parrocchia S. Andrea.
Oggi, per diversi motivi, per quella che una volta era “l’infiorata”, poiché veniva fatta coi petali dei fiori, si usa la segatura che nulla toglie alla grandezza e alla sostanza delle icone contenute. E’ stato un momento davvero particolare, una collaborazione tra gli abitanti di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali. La dedizione, l’impegno e la costanza con le quali è stato fatto il lavoro hanno reso il tutto decisamente memorabile.
Ho avuto il piacere di vedere intere famiglie, non proprio gallicanesi, che hanno dato loro stesse per lo scopo. Risate, allegria, lavoro e tanto sudore. E proprio di queste famiglie ha bisogno una comunità che ha intenzione di crescere e soprattutto di gettare le basi per un futuro fatto di coesione e di solidarietà. Alcuni acciacchi di età non mi hanno permesso di partecipare attivamente, e me ne pentirò per sempre.
La pausa pranzo è stato poi un momento davvero commovente: tutti hanno mangiato davanti la Parrocchia, chi in piedi, chi su una panchina e chi sulle scale della chiesa, tutti uniti dallo stesso interesse, Gallicano Nel Lazio.
Si respira un’aria nuova negli ultimi mesi in questo paese. La gente sembra reagire da sola, con le proprie forze e con i propri mezzi al de profundis dovuto a tutte le amministrazioni dal 1992 ad oggi che hanno portato questo paese dall’essere un giardino all’essere una discarica a cielo aperto. La mentalità paesana e bigotta sta lasciando spazio alla disperazione e alla voglia di esserci e di vivere. Devo, ahimé, aggiungere che per posare la segatura in alcuni punti è stato necessario intervenire con la sabbia poiché il pavimento presentava buche e depressioni.
Alle 18.00 il Parroco Don Alfredo Conforti ha celebrato la Santa Messa dove non c’era gente di circostanza., ma solo attenta e coinvolta religiosamente alla funzione. Dopo c’è stata una processione che è partita dalla Piazza antistante la chiesa ed è arrivata fino alla “cappelletta” per poi ritornare giù.
Voglio evidenziare, con dispiacere, l’assenza di molte delle ex cariche comunali, come a dire che se non si deve apparire per forza allora non si appare. Personalmente non saprei cosa farmene di certa gente e spero che anche altri gallicanesi arrivino a pensarla come me. Stavolta posso dire e finalmente con orgoglio che ha partecipato Gallicano, che senza il fiato politico sul collo ha dimostrato di essere buono, disponibile, generoso e volenteroso, quando è libero di poter esprimere la propria natura. Tutti allo stesso modo, tutti con lo stesso scopo.
Come dico spesso, l’amore e il denaro non si possono portare nella tomba, quindi amiamoci, e amiamo il nostro paese, ognuno con le proprie possibilità. Ringrazierei quindi tutti coloro che hanno reso questo evento così puro e genuino, in particolare quelle famiglie che ho citato sopra. Un grazie a Don Alfredo che dirige sempre con amore. Un grazie a Dio, Gallicano tornerà ad essere quella che era.
Non servono competizioni politiche per far crescere il paese, serve spendersi per esso, in ogni modo e questo non succede da troppo tempo qui. Nessuna politica sociale e soprattutto nessun rispetto per il cittadino. Nessun Sindaco, sempre dal 1992 ad oggi, ha fatto un qualcosa per la gente, sono stati capaci ad aumentare solo le tasse, a chiudere le fontane e a mettere i semafori. Solo l’ultimo ha fatto una cosa utile ed intelligente per questo paese: si è dimesso.
Viva Gallicano e viva la gente di Gallicano che dimostra di avere cuore e volontà per sopperire alle immense lacune che la locale classe politica non ha smesso di evidenziare.
Carlo Mergè