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dsc05072E’ certamente una data storica quella del 19-11-2016, in cui l’Assemblea Straordinaria dei soci della Bcc Tuscolo R.Priora ha votato per il progetto di fusione con la consorella Bcc Castelli Romani.

Il progetto è l’epilogo di un anno di lavoro alacre nella direzione tracciata chiaramente ed incontestabilmente dalla Riforma del Credito Cooperativo. Tutte le Bcc di piccole dimensioni dovranno, necessariamente, trovare un partner per potersi presentare, entro Maggio 2018, alla sottoscrizione del contratto (richiesto a tutte le BCC) di adesione ad una delle Holding capo gruppo che si saranno costituite.

E’ comunque lecito, tuttavia, auspicare che il legislatore non affondi troppo i provvedimenti verso le BCC. Esse sono, storicamente, il contraltare dei grandi gruppi bancari e finanziari. Le loro naturali “piccole” dimensioni hanno preservato i clienti da danni irreparabili e garantito, nel tempo, capillarità e vicinanza ai territori serviti a vantaggio delle comunità e dei soci.

dsc05077E proprio i soci, per una votazione così importante alla Tuscolo, erano massicciamente attesi in Auditorium. Dopo tutto, già nel corso dei quattro incontri informativi preliminari, fortemente voluti dal Presidente Dott. Claudio Vinci e dal CDA, gli stessi si erano fattivamente interessati all’evoluzione del progetto, del quale pian piano si è presa coscienza.

Che i conti fossero in ordine è ormai un dato di fatto, dopo il duro lavoro svolto alla Tuscolo dal Settembre 2014. Ma tutto ciò, secondo la Riforma, non è sufficiente a garantire un futuro in autonomia a nessuna delle Bcc di queste dimensioni.

Occorre dimostrare di avere territorio, di avere masse critiche per poter generare patrimonio e redditività sufficiente ad offrire prodotti e servizi a condizioni in linea con il mercato.

Ed in tal senso, il progetto di fusione con la consorella Bcc Castelli Romani offre sufficienti e solide garanzie per guardare avanti.

Molti ed accesi gli interventi durante i lavori assembleari, come prevedibile. Era opportuno chiarire tutti i possibili dettagli ai soci che, sentite le inevitabili e confuse voci pre-assemblea, avrebbero votato, subito dopo, una storica decisione.

Ma il Presidente Vinci, ha esposto con chiarezza e puntualità tutti i dati necessari a chiarire ogni aspetto. Dalle evidenze contabili aziendali ai dati di sistema, ogni possibile dubbio è stato fugato.

Ci si è resi conto di essere realmente in uno storico momento, comune a tutta la nazione, in cui – solo negli ultimi 12 mesi – oltre 60 Bcc si sono ufficialmente unite ed altrettante hanno presentato progetti di fusione.

La votazione ha fatto registrare, dunque, una storica e quasi plebiscitaria approvazione: 790 voti favorevoli, 37 contrari e 3 astenuti. Ciò determina la nascita della nuova banca, denominata “Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani e del Tuscolo”, che vedrà la luce dal 1 gennaio 2017.

Una nuova banca che attinge linfa dalle solide ed imprescindibili radici cooperativistiche che hanno fatto nascere, un secolo fa, le due consorelle.

Una nuova Bcc che sarà al servizio degli oltre 4500 soci, su un territorio servito da 13 filiali, con un organico di 94 dipendenti.

Tutti i soci devono sentirsi orgogliosi – e il voto favorevole lo dimostra – di aver dato lunga vita alla Bcc del Tuscolo che termina – con la umana e comprensibile nostalgia – il suo corso legale ma per dare vita ad una nuova e solida banca in cui porterà 6 consiglieri sugli 11 previsti nel nuovo CDA che si riunirà, dal 1 gennaio 2017, nella “nuova” Sede sociale e legale stabilita in Rocca Priora.

Se i semi della cooperazione e del mutualismo hanno da sempre distinto le Bcc e posto l’accento sul valore dell’ “insieme”, è da questo granitico baluardo che le due consorelle ripartono “insieme” affrontando, più solide di prima, il futuro.

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