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Dopo gli ultimi scritti del nostro direttore Antonio Gamboni riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Movimento 5 Stelle:

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“Le famiglie della 167 di Palestrina continuano a vivere come cittadini di serie B, questo anche per il disinteresse della Giunta Comunale, sia quella attuale che quella precedente (del resto è sempre lo stesso partito). Oltre a vivere da troppi anni, non in un quartiere ma in un cantiere ancora aperto, restano inascoltati da chi dovrebbe intervenire seriamente per la tutela dei loro diritti e la soluzione definitiva del problema. Finora hanno avuto dall’Amministrazione comunale niente più che silenzi e promesse.

Da oltre 1 anno il M5S di Palestrina cerca di fare chiarezza su questa situazione. In tal senso abbiamo chiesto insistentemente, dal dicembre 2015, di vedere le fideiussioni che il Comune dovrebbe aver richiesto alle cooperative a garanzia dei lavori di urbanizzazione primaria, come previsto dalle convenzioni. Fideiussioni che, visto il tempo trascorso e le condizioni in cui versa la 167, riteniamo il Comune debba riscuotere per ultimare i lavori a “regola d’arte” e ridare ai nostri concittadini la dignità e i diritti di cui sono stati privati da troppo tempo. Esistono? Sono vigenti? Perché il Comune non se ne avvale unitamente alle penali e agli altri strumenti di garanzia previsti dalle convenzioni? A luglio abbiamo chiesto nuovamente di avere notizie sulle fideiussioni e su tutta la documentazione che darebbe forza al Comune per tutelare i cittadini, ottenendo l’ennesima promessa dal Sindaco, dal Vice Sindaco e dal Capogruppo della maggioranza, di portare tutto nella successiva riunione della Commissione Urbanistica. Onestamente non mi aspettavo che mantenessero la promessa e, infatti, anche nell’incontro del 19 luglio scorso, ancora una volta mi è stato detto che non era stato ancora reperito il materiale! Dopo 9 mesi? Come ultima istanza abbiamo reiterato la richiesta il 25/7/2016, chiedendo, oltre alle fideiussioni, tutte le convenzioni stipulate tra Comune e Cooperative e le ricevute di carico e scarico dell’acqua potabile trasportata con le autobotti per le famiglie della 167.

Anche questa volta non si sono degnati di una risposta. A questo punto abbiamo presentato formale diffida al Comune di Palestrina affinché consegni al sottoscritto tutti gli atti richiesti entro 3 giorni, precisando che il mancato rilascio di documenti può costituire un reato penale ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale (omissione di atti d’ufficio). Trascorso questo periodo porteremo questa vicenda all’attenzione della Procura della Repubblica di Tivoli.

Non è tutto, abbiamo trasmesso la diffida anche al Prefetto di Roma e all’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione – per i provvedimenti di loro competenza, nell’intento di sbloccare definitivamente questa vicenda.

I cittadini di Palestrina non meritano una tale situazione di degrado e di inadempienza!

Andrea Saladino

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