Incontro sul tema l’alcolismo tra i giovani
Convegno sull’alcolismo organizzato dall’associazione Demolay Italia; relatori il Dott. Giovanni di Giovanni responsabile del SERT di Palestrina, il Dott. Massimo Tocci con il dott. Alberto Aureli medici dentisti, la dottoressa Martina Caioli assistente sociale, il Maestro VI Dan Fabio Mongardini, i ragazzi Costanza Prenassi e Jacopo di Mizio, moderati dalla dottoressa Serena Borghesani.
Nel suo intervento Di Giovanni ha detto che i ragazzi bevono ma che i genitori dovrebbero accorgersene ed individuare i motivi del disagio che li porta a bere. L’età critica per i ragazzi è tra i 12 ed 18 anni, ed è in questa età che bisogna individuare se i ragazzi hanno stati di ansia, maggiore impulsività, ecc., segni evidenti di disagio.
Anche la dottoressa Caioli ha evidenziato che bisogna aiutare i ragazzi anche, se necessario, con la collaborazione di medici, psicologi ed assistenti sociali per scoprire le cause che portano i ragazzi ad avvicinarsi all’alcol.
I dentisti Tocci e Aureli hanno invece mostrato alcune immagini dei danni che l’alcol può provocare nel cavo orale, il primo ad essere interessato dall’alcol ed hanno spiegato che spesso la dipendenza da alcol ha come conseguenza una minore cura dell’igiene che amplifica i problemi provocati dal bere.
Il maestro Mongardini ha spiegato come lo sport può aiutare i giovani e non, ad allontanarsi dalla dipendenza dell’alcol o a non arrivare ad essere dipendenti.
Sinceri gli interventi dei ragazzi che hanno portato esperienze dirette avute tra le loro cerchie di amici. Bere può far diventare più disinibiti o far sembrare più grandi. Si beve anche per moda, per seguire l’amico più grande. Hanno portato ad esempio alcune mode come quella che girava su Facebook in cui si metteva un video in cui beveva e si sfidavano altri amici a fare altrettanto e si sfotteva poi chi non accettava la sfida. Secondo i ragazzi bisogna ridicolizzare chi si ubriaca, senza emarginarlo ma facendogli capire che sta facendo del male a se stesso e a chi gli sta vicino. Costanza ha invitato i genitori ad ascoltare i propri figli non solo con le orecchie, ma soprattutto con gli sguardi e con le situazioni. Di Mizio con l’aiuto di immagini e di grafici ha poi messo in relazione l’alcol con la violenza, più del 75 % degli atti di violenza sono determinati dall’abuso di alcol.
Al termine degli interventi la dottoressa Borghesani ha precisato che non era intenzione del convegno demonizzare l’alcol, ma solamente il suo abuso.
Ci sono stati poi due interventi del pubblico uno della presidente dell’ANCA (associazione nazionale contro l’alcolismo) che ha portato una commovente testimonianza diretta accaduta nella sua famiglia, un altro intervento della oncologo dottoressa Angela Palma Esposito
Anche in questi interventi si è evidenziato che le famiglie devono restare e stare vicino a chi ha problemi e soprattutto accorgersi prima che questi problemi si manifestino, e che comunque c’è bisogno anche dell’aiuto delle istituzioni e che troppo spesso “cattivi esempi” vengono dati dalle pubblicità ecc..
In ultimo i saluti delle istituzioni, del’assessore Mattogno di san Cesareo che ha promesso all’ANCA una sede idonea, del Vice sindaco di Zagarolo che da medico ha apprezzato l’iniziativa del convegno e del consigliere regionale Petrassi che da insegnante ha parlato di alcune esperienze vissute a scuola ed ha assicurato l’impegno della regione per mettere fine a questo problema con azioni preventive.