Zagarolo, intervista a Paola Vinattieri
Intervista a Paola Vinattieri della LISTA PIAZZAI-Partito Democratico
La politica ha bisogno di cultura più che la cultura abbia bisogno della politica
Incontriamo Paola Vinattieri a Palazzo Rospigliosi mentre è intenta a visitare gli spazi dell’Ala Ovest recentemente restaurati. Paola è Funzionario di Biblioteca dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, laureata e con un Master in Archivistica e uno in Comunicazioni Istituzionali.
Partecipa per la prima volta ad una competizione elettorale, è uno dei volti nuovi che Lorenzo Piazzai, candidato a Sindaco di Zagarolo, è andato a scovare nella società civile.
La politica non è mai stata un interesse primario, non sono mai stata iscritta ad un partito politico, ma ho sempre seguito, con interesse, le vicende politiche del nostro Paese. Nel nostro Comune ho trovato stimolante il confronto e lo scambio di idee nei luoghi di tutti giorni. In questo periodo di campagna elettorale emerge chiara la frattura che vivono i cittadini con l’amministrazione. Si avverte, forte, il disagio generale, la stanchezza, la disillusione e la rabbia nei confronti della politica. Una sorta di impotenza popolare che porta ad un immobilismo preoccupante, facile strumento classista di demagogia e populismo.
Come sta andando la sua campagna elettorale?
In questa Zagarolo Felliniana trovo spicchi di divertente ironia, ma anche tante inutili cattiverie, e badilate di parole insulse usate a casaccio. D’altronde sappiamo che chi non ha idee da difendere, non può avere la forza di sostenere il nulla e si schianta nella crociata del “tutta un’erba un fascio” e del “tutti contro tutti”. La vecchia desueta politica preoccupata solo di essere contro, vittima della strategia del Marchese del Grillo: “ io sono io e voi non siete…” Troppo sottile lo storico tributo alla romanità: “Divide et impera”. Ho seguito poco tempo fa un incontro qui a Palazzo dell’assessore alla cultura della Regione Lazio: Lidia Ravera. La cito per sottolineare l’ultimo punto del suo intervento: “ma la politica può far bene alla cultura…e viceversa?”. E’ ormai coscienza comune che questi ultimi trent’anni di “anti-intellettualismo” abbiano creato una voragine, soprattutto, in quel mercato fragile, fatto di giovani emergenti.
Di cosa c’è bisogno oggi nel campo della cultura?
Oggi in una regressione culturale, valoriale, professionale ed emozionale bisogna drasticamente invertire il trend. Cambiare direzione di marcia, la politica ha bisogno di un nuovo glossario, di strategie applicate per un rinascimento culturale. La politica ha bisogno di cultura ben più di quanto la cultura abbia bisogno della politica. Spesso si associa alla cultura il termine “peso”, in realtà, la cultura è un bagaglio leggero, ricco e colorato che ha bisogno di essere sostenuto e divulgato. Nella battaglia quotidiana, nelle difficoltà educhiamoci al bello!!! La politica dovrà per questo fornire sostegno, spazi adeguati e incentivi.
Ci parli del “Progetto Nuovo” che propone Piazzai…
Quello che questo “Progetto nuovo”, a firma Piazzai, intende offrire, come punto fondamentale di recupero di “qualità” nella vita di ognuno di noi, prevede: un’agorà di idee, una commissione qualificata pronta a recepire e a rilanciare sostenendo, in ogni settore artistico-culturale, progetti ed iniziative rivolte alla popolazione. Ampliamento dei locali della Biblioteca implementando servizi; promuovendo lettura, musica , cinema e teatro. Spazio dedicato ai più piccoli. Maggiore visibilità e facile fruibilità. Altrettanto rilievo al Museo del giocattolo e alla magnifica ala ovest di Palazzo Rospigliosi. Questo paese non può vivere sei mesi all’anno ed andare in letargo per gli altri sei!!! Dobbiamo studiare una programmazione di eventi spalmata sull’arco dei dodici mesi. Se il panorama e le prospettive sono difficili, maggiore sarà l’impegno.