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Fare una giusta informazione oggi è difficile. Se poi si cavalcano tigri fameliche o si abbracciano cause insostenibili, si arriva a catalogarci come venduti o di parte. Questi ultimi giorni sono stati caratterizzati da avvenimenti che hanno messo a dura prova la nostra imparzialità. Si è iniziato con la Festa del PD di Zagarolo per finire ai consigli comunali indetti in questi giorni a San Cesareo, passando per la protesta inscenata martedì dal Comitato Difesa del Territorio davanti al Comune, sempre di San Cesareo.

Per quanto riguarda la Festa del PD, oltre alla cronaca non siamo andati, consapevoli che ci saremmo mossi in un vero e proprio campo minato. Ci ha fatto piacere i consensi e quanti hanno letto gli articoli, un po’ meno chi si aspettava che avremmo puntato i riflettori per dare più luce a chi è in ombra in questo periodo. E sempre a proposito di corretta informazione per quanto è successo martedì, a San Cesareo preferiamo non inveire contro chi, secondo noi  ha preferito tirare l’acqua l proprio mulino. Tutti hanno potuto vedere, attraverso delle foto non certamente manipolate, quanti avevano partecipato alla protesta. Ebbene chi evidentemente non aveva letto il nostro articolo, ci ha spudoratamente inviato un loro comunicato stampa che, già dalle prime righe fa capire dove volevano arrivare. Dicono infatti:

“Nel ringraziare tutti coloro che, non solo da San Cesareo, ma anche da Palestrina, Colleferro, Zagarolo e Gallicano, hanno raccolto l’invito, diffuso nei giorni scorsi, a partecipare al piccolo ma sentito presidio sotto il comune di San Cesareo in occasione della conferenza dei Servizi sulla Villa di Cesare e Massenzio, vorremmo puntare l’attenzione su alcuni fatti di importanza non trascurabile”.

Dichiarando anche che : “ Per questo siamo in attesa di un formale riscontro scritto, ma è bastato un breve consulto per constatare che la legge non è uguale per tutti. Infatti, tra i partecipanti alla riunione, risultavano ancora presenti un prelato ed un costruttore, che nulla hanno a che fare con le funzioni tecniche delle amministrazioni chiamate ad esprimere un parere sul progetto. Malgrado l’evidenza, si sono resi necessari ben due interventi da parte delle forze dell’ordine per garantire che la legge fosse rispettata e far si che l’amministrazione definisse se i portatori di interessi potessero partecipare o meno alla riunione”.

A noi risulta, a detta degli stessi, che nessun sacerdote né il parroco né il rappresentante della Curia e nemmeno il costruttore erano presenti, perché sono stati gentilmente allontanati dalle forze dell’ordine insieme ai rappresentanti del comitato. Ma quello che lascia perplesso è il titolo di chi ha pubblicato la notizia enfatizzando il comunicato stampa scrivendo :

San Cesareo, scontri tra cittadini e forze dell’ordine durante la conferenza dei servizi sulla Villa di Cesare e Massenzio.

Titolo apparso anche su FB, ed abbiamo faticato a spiegare, al comandante delle cosiddette forze dell’ordine, non siamo noi ma altri ad aver pubblicato questa notizia. Aspettiamoci quindi altre reazioni nei nostri confronti per aver dato, anche se non piace, una giusta informazione.

Giusta informazione che vorremmo anche dal Comune di San Cesareo.

Chi si collega al sito del comune noterà che le notizie sono ferme al 2013 e per alcune anche prima. Non vengono pubblicati gli atti, non possiamo consultare gli emolumenti di certi dirigenti finiti sulla bocca di tutti. Per martedì prossimo 30 settembre sono stati convocati due consigli importanti, uno al mattino ed uno al pomeriggio. Si parlerà di un argomento scabroso come i debiti fuori bilancio. E nessuno ne sa nulla. Ora mi domando a che serve il sito?  Il comune si trincera dietro al fatto che non hanno i soldi per un addetto stampa. Fate un poco di economia sugli sprechi che sono sotto gli occhi di tutti ed adoperateli per una giusta causa.

Abbiamo necessità di notizie vere . Siamo stanchi di attingere al secchio dove c’è scritto : “Si dice che….”

                                                                                                                        Antonio Gamboni

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