Le qualità organolettiche dei nuovi oli extravergine di oliva e campagna olearia 2016/17: l’incontro col Capol a Cori
Venerdì 11 Novembre, dalle ore 17:30 alle 19:30, presso il Casale Stoza – Agriturismo Cincinnato, si terrà il primo incontro di aggiornamento per i soci del Capol di Latina e per tutti gli operatori olivicoli ed oleari della zona nord della Provincia di Latina coinvolti nella filiera dell’olivicoltura. Possono partecipare: produttori, frantoiani, agronomi, tecnici, estimatori e/o neofiti.
Durante il meeting predisposto dal Capol di Latina e tenuto da Luigi Centauri, Capo Panel di assaggio professionale riconosciuto dal Mipaaf e operante presso la Camera di Commercio di Latina, saranno valutati i profili organolettici degli Oli Nuovi. Inoltre sarà possibile portare i campioni del proprio olio, previa compilazione della scheda tecnica rilasciata dal Capol di Latina. Contatti: capol.latina@gmail.com – 329.1099593.
L’importanza strategica della conoscenza delle qualità organolettiche degli oli assume una maggiore rilevanza in annate come quella attuale, che si prospetta particolarmente difficile, soprattutto dal punto di vista quantitativo. Insieme a tutti gli operatori del settore olivicolo si affronteranno perciò anche le problematiche relative alla campagna olearia 2016/17. A questo seguiranno altri appuntamenti al centro e al sud della provincia.
Gli incontri di aggiornamento sono solo una tappa del più ampio progetto di valorizzazione della qualità dei migliori oli extra vergine di oliva pontini, che il Capol di Latina porta avanti da diverso tempo, organizzando periodicamente anche corsi di formazione, degustazione ed educazione al gusto di giovani consumatori per agevolare il consumo consapevole dell’olio extra vergine di oliva.
Questi sono tutti strumenti in più a disposizione degli olivicoltori per ottimizzare la produzione e la lavorazione di questa secolare risorsa del territorio pontino, dove la coltura dell’olivo, non solo è l’attività agricola più diffusa, ma costituisce un patrimonio che ne ha salvaguardato l’assetto idrogeologico, instaurando un rapporto tra le comunità locali, per cui quest’albero va oltre l’economia per farsi cultura.