Luci ed ombre della Sagra
Abbiamo tutti partecipato alla Sagra del Giglietto, anche se qualcuno, speriamo solamente per fare una battuta oppure per fare una proposta costruttiva per allargare la gamma dei dolci da festeggiare, e non per “tigna”, avrebbe preferito la sagra delle ciambellette col vino.
Mi permetto qualche piccolo appunto sia a chi ha organizzato e sia a chi ha fruito della sagra. Senza polemica ma solo con spirito propositivo
- Una maggiore efficacia nella segnalazione dei parcheggi e della navetta di collegamento al centro come appunto a chi ha organizzato. In verità c’erano parecchie segnalazioni ma si sa siamo italiani e le cose devi sbattercele in faccia!
- L’assenza dei bagni pubblici, tra l’altro presenti sia nei giardini del Principe che a piazza Santa Maria degli Angeli.ma mi rendo conto dei tempi strettissimi per l’organizzazione dell’evento quest’anno.
- Il Nome esatto della sagra è “Sagra del giglietto e ghiottonerie prenestine”. Io sono di Palestrina ma non mi ero mai accorto della presenza di Scampi, Calamari, ed altra fauna ittica tra le ghiottonerie prenestine, conoscevo gli gnocchetti, le fettuccine. Evidentemente ero poco informato. C’è sempre da imparare.
Un discorso a parte meriterebbe la querelle Proloco di Palestrina, di fatto è stata sostituita dalla Proloco di Carchitti, invertendo per pochi giorni il concetto di frazione. Fondamentalmente è che le cose vengano fatte, poi se fatte da Tizio e da Caio poco importa. Certamente però, la popolazione avrebbe bisogno di opportuni chiarimenti sulla vicenda.
Con la festa, la farina e la forca si governa da millenni. La festa ce l’hanno data, la farina ci ha pensato Renzi con gli 80 euro, speriamo che non ci diano pure la forca!
Se poi si vuole identificare la forca con qualche “ritocchino” verso l’alto delle tasse, mi sa che ci hanno dato pure quella!
Buona estate: A Palestrina!
Di Pietro R