MARCIAPIEDE EX SS155 A PALESTRINA. M5S SEGNALA IRREGOLARITA’ NEI LAVORI
L’AMMINISTRAZIONE FA RETROMARCIA
Parliamo del nuovo Marciapiede realizzato dal Comune di Palestrina in località Torresina, per una spesa complessiva di € 375.000,00.
Secondo voi questa in foto è un’opera compiuta, finita ed a regola d’arte? Il Comune di Palestrina dice di si, o almeno, da quanto risulta dal Certificato di Regolare Esecuzione approvato dall’Ente, che attesta che i lavori sono stati ultimati a regola d’arte in data 28/09/2018. Anche il Sindaco nella scorsa Commissione Urbanistica, ha dichiarato con decisione che l’opera è terminata.
I fatti, però, li smentiscono. Basta fare una passeggiata sul marciapiede che immediatamente ti rendi conto che l’opera proprio finita non è! Le foto che vedete le ho scattate il 16/10/2018, come risulta dal giornale, e accertano un quadro di cantiere: alcuni pozzetti con i cavi della messa a terra senza chiusino o coperti con tavole di legno, l’assenza della pensilina per la fermata dell’autobus, prevista nel progetto per un costo di 6’983,13 euro; la pavimentazione priva della sigillatura a finire dei giunti fra singoli masselli.
Ma non è tutto. A seguito del rinvenimento della strada romana, durante gli scavi, la Soprintendenza aveva ordinato di spostare le opere previste da progetto e che sarebbero ricadute nell’ingombro del ritrovamento. Di tutta risposta l’Amministrazione, invece di spostare gli 8 lampioni che sarebbero ricaduti sulla strada romana, li ha direttamente eliminati, lasciando al buio un intero tratto del marciapiede, a fronte di un risparmio di € 16.000,00 circa. Contestualmente, però, ha preferito sostituire i cigli di calcestruzzo con quelli di travertino per una maggiore spesa di € 16.728,49. Assurdo. Si è preferito cambiare i cigli per una mera questione estetica, piuttosto che prevedere una buona illuminazione della strada, benchè più funzionale e prioritaria. Certo, i pali luminosi, potrebbero essere integrati in un secondo momento, ma perché, mi chiedo, non prevederlo nello stesso progetto di variante, evitando un nuovo appalto, nuovi costi di progettazione, direzione lavori, di cantiere e amministrativi?
Infine, anche la scelta di fare un fosso di terra per lo smaltimento dell’acqua, lascia perplessi, una soluzione, a mio avviso, brutta a vedersi e molto pericolosa per chi transita sul marciapiede, soprattutto nelle ore notturne, oltretutto senza l’adeguata illuminazione prevista e l’assenza di protezioni.
Insomma, non è questo il modo di realizzare un’opera pubblica e di gestire i nostri soldi. Com’è possibile che, nonostante i lavori siano stati dichiarati ultimati e certificati in data 28/9/2018, ad oggi, ancora manchino alcuni arredi ed interventi previsti da progetto?
Le stesse domande le abbiamo poste all’Amministrazione con atto scritto del 22/10/2018 e, già dal giorno successivo, abbiamo riscontrato la sistemazione dei pozzetti della massa a terra e, solo in data 26/10/2018, il Dirigente del Dipartimento Tecnico ha revocato tutti gli atti finali precedentemente approvati, in particolare lo Stato finale, il Certificato di regolare esecuzione, le liquidazioni al Rup e all’impresa ed altro ancora. Potete leggere l’atto pubblicato sul sito del Comune all’indirizzo
https://goo.gl/rpHz1h
Eppure, prima di approvare certi atti e fare precise dichiarazioni, l’Amministrazione dovrebbe accertare la reale ultimazione dei lavori e l’attinenza di questi al progetto. Quanto è accaduto denota una mancanza di controllo ed una gestione approssimativa dei lavori pubblici appaltati. Questo non possiamo accettarlo e pretendiamo chiarezza.
Vi terremo informati.
Andrea Saladino