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Qualcuno ci accusa di aver messo il tappo all’informazione su San Cesareo. Infatti se non ci  fossero le feste e le sagre, poco si saprebbe della vita del nostro paese. Questo è vero solo in parte. E’ che le notizie sono frammentarie e non si riesce a scardinare quel muro di omertà che serpeggia nelle stanze del potere. La connivenza, di chi dovrebbe fare gli interessi dei cittadini, con i poteri economici e quelli pubblici, è notoria.

Un connubio che invece di migliorare l’efficienza dei servizi, li rallenta. Provate a chiedere l’intervento dei vigili urbani, o come si chiamano adesso, agenti di polizia locale. Ci si sente rispondere “ sono solo/a e non possiamo intervenire perché sono tutti fuori”. Ma fuori dove, di grazia? E’ mai possibile che se vuoi vedere un vigile devi aspettare il sabato nelle ore di mercato? Non è forse colpa di quella strana legge che consente di avere il comandante a mezzo servizio? Si sa che mancando l’occhio vigile ( mai termine più azzeccato!) c’è chi ne approfitta. Siamo da oltre 6 mesi senza parchimetri, con un mancato introito per le casse comunali abbastanza consistente. Se si chiedono i motivi ci si sente rispondere che il Dirigente non ha tempo di preparare la gara d’appalto. Una risposta che non convince dato che qualche lavoro, anche abbastanza oneroso, viene affidato a ditte che non hanno nemmeno l’iscrizione all’Albo dei fornitori. E non è tutto. Qualcuno sta preparando un’ interrogazione per sapere se risulta vero che molte delle multe fatte tramite Autovelox, sono nulle in quanto ci sono stati errori nel formulare i verbali. Insomma una gestione all’acqua di rosa da parte di un’ amministrazione che tira a campare, tanto nessuno li smuove, anzi si stanno preparando tutti ad dopo Panzironi. Come pure all’acqua di rose è l’opposizione che non è in grado di dire la sua o non vuole svolgere il compito per il quale siede sui banchi della Minoranza. Speriamo che l’autunno ci porti qualche cambiamento, altrimenti rassegniamoci a parlare di feste e di sport. Oppure dare spazio ad un certo Marforio emulo di quel tale Pasquino che alcuni anni fa commentava le malefatte comunali.

Ma chi erano Pasquino, Marforio,  Babuino… le “statue parlanti” di Roma ?

Ai tempi in cui il papa governava la città con pugno di ferro, i potenti tremavano nell’udire i soprannomi di questi eroi di pietra, come se fossero stati paladini in carne ed ossa, ma sopra ogni altra cosa essi temevano le loro lingue taglienti.

Infatti queste statue sono l’arma con la quale Roma si è sempre opposta all’arroganza e alla corruzione delle classi dominanti con grande senso dell’umorismo.

Il nostro Marforio è sulla strada giusta, la metrica lascia a desiderare e va migliorata ma i concetti espressi sono gli argomenti che affronteremo nei prossimi articoli. Giacché ho deciso di prendere in mano la situazione del mio paese.

Lascio la parola a Marforio :

“ E’ da tempo che ar Cesale

ce so zucche senza sale…

mò pero da ‘po de tempo

certe zucche so in aumento

se la verifica vuoi fare

vai ar Consijo comunale

Tonnarello Salvatore

Sempre allegro e di bon core,

der Consijip è Presidente,

ma ce capisce poco o niente.

Perché sto morammazzato

Nun fa un corso accelerato?

C’è la fija del Bistecca

Che de voti ha fatto incetta,

a chi ha dato e a chi ha promesso

più de uno ha fatto fesso.

Ma sta attenta, ha detto er prete,

er miracolo nun se ripete!!!

A quer poro Panzirotto

Primo o poi je fanno fa er botto!

Ne vedremo delle belle

E rideremo a crepapelle

Se qualcuno indagasse

Chi pè l’elezioni ha aperto le casse.

Carpentieri e Paolacci

In sto paese fanno a stracci,

con Ginepri e Cantadori

per la gente so dolori!

Co sto Centro Commerciale

A chi va bene e a chi va male.

Sta a vedè un ber momento

Vanno tutti in fallimento!

 Marforio

 

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