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Nei giorni scorsi abbiamo già pubblicato alcune osservazioni riguardo la situazione della paventata discarica a Carchitti.

In seguito su facebook e sulla carta sono apparse delle risposte che a noi sembra facciano lo stesso rumore di chi si arrampica sugli specchi, rafforzando ancora di più il pensiero che dietro si nasconda una vera e propria campagna di strumentalizzazione politica.

Inoltre crediamo che non sia un sospetto solo nostro perché andando a consultare il sito dell’Unione Giovani Indipendenti (www.ugionline.it), sollecitati proprio da una delle risposte lette a difesa della posizione del PD locale, si legge testualmente:

“Banchetti nelle piazze per dire che la provincia non è la discarica della capitale. È l’iniziativa del Pd locale della provincia di Roma, in programma per questo fine settimana. Iniziativa curiosa capace di suscitare  solo risate amare in chi segue seriamente le questioni ambientali. Gli organizzatori di questi banchetti si muovono in ritardo: avrebbero fatto meglio ad organizzarli l’anno scorso quando si raccoglievano le firme per contrastare lo Sblocca Italia, firmato PD, e il suo l’articolo 35 che sancisce la rete nazionale degli Inceneritori.

Gli organizzatori di questi banchetti dovrebbero menzionare durante la loro iniziativa la volontà dell’assessore regionale Mauro Buschini (PD) di realizzare un Ato  (ambito territoriale ottimale) unico per i rifiuti. Proposta che consentirebbe di spostare e bruciare in ogni dove i rifiuti di qualsiasi città laziale. Il Pd in questi banchetti dovrebbe menzionare una parola: Revamping, l’ammodernamento degli inceneritori previsto dalla delibera del fabbisogno licenziata dalla regione Lazio. Il Pd dovrebbe ricordare che la Regione Lazio era pronta a realizzare un Tmb sproporzionatamente grande (ovvero un impianto per la trasformazione di rifiuti riciclabili in combustibile per gli inceneritori).

Esatto, dovrebbe, ma non ce lo aspettiamo, visto che siamo di fronte ancora una volta ad una becera mossa di propaganda politica.”

Abbiamo riletto la lettera ricevuta dai Sindaci dei Comuni coinvolti in questa diatriba, tra cui quello di Palestrina, e non ci sembra di ravvisare alcuna minaccia terrorizzante come si può leggere qui: area metropolitana rifiuti.

La lettera ricorda alle suddette Amministrazioni che sono state inserite in una mappatura effettuata dalla Regione Lazio nel 2005 (PD) in base ad una normativa approvata dal governo regionale dell’epoca (PD), riaggiornata (legge e mappatura) nel 2012 (ancora governo regionale PD).

La lettera chiede alle Amministrazioni di comunicare agli organi competenti se ci sono i presupposti per modificare questa mappatura riportando i termini di legge che permettono di poter intervenire.

La lettera non parla assolutamente di messa in opera di discariche, né a Carchitti né altrove.

Avvisa soltanto le Amministrazioni che in caso di necessità si potrebbero considerare alcune aree del loro territorio come fruibili allo scopo e se questa cosa non piace all’Amministrazione ci si può attivare per modificare la mappatura.

Poiché stiamo parlando di leggi del 2005, del 2012 e di vari altri aggiustamenti nel corso degli anni, e poiché già in passato la popolazione si è mobilitata con raccolta di firme e manifestazioni, crediamo che tale mappatura e tali normative fossero conosciute alle Amministrazioni Comunali di quegli anni (PD) che, evidentemente, non hanno ritenuto opportuno intervenire.

A dire la verità la storia della cava di Monte Castellaccio comincia nel 1988 con la convenzione firmata a suo tempo dal Sindaco Nazareno Dolce, che divenne discarica dal 1988 al 2003 grazie ad una delibera di Giunta Margherita/DS antesignani del PD.

Ora, però, ci si rende conto improvvisamente del pericolo perché un Sindaco “scomodo” (non del PD) ha voluto dare un’ulteriore possibilità di revisione delle mappature.

Probabilmente ci si è resi anche conto che la causa del male proviene da se stessi allora si deve aver pensato che, forse, si poteva salvare la faccia facendo ricadere una colpa inesistente su chi non c’entra niente… Sperando nella cattiva memoria di chi a suo tempo si mobilitò per sollecitare la risoluzione del problema sul nascere.

Come, ad esempio, il Comitato per la cura e la salvaguardia del territorio di Carchitti e Valvarino che sulla sua pagina facebook scrive:

“Farebbero volentieri a meno i cittadini di costituirsi in Comitati, se l’Amministrazione avesse fatto e facesse il suo dovere nella difesa dell’ambiente, magari provando a chiedere qualche contributo specifico, come fanno comuni limitrofi, come Rocca Priora, San Cesareo, Zagarolo…
Va segnalato infatti, a giornalisti tali ed amministratori, che il “famigerato” ufficio della Città Metropolitana, oltre a dare l’alibi per imbastire battaglie politiche cui si pretende l’adesione incondizionata dei cittadini, l’estate scorsa ha emesso un “Bando Pubblico per l’assegnazione di contributi ai comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale per attività di controllo e tutela ambientale atte a contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti”.
Tra domande ammesse e domande bocciate, Palestrina non ha neanche partecipato!!!
Ai giornalisti o presunti tali, sarebbe lecito far ricordare, senza esagerare nello sforzo, che non a noi ma all’Amministrazione andrebbe chiesta una spiegazione sull’assenza così insistente delle Istituzioni Comunali. 
Il caso poi, ha voluto che in questo Comitato ci sia qualcuno che ha vissuto le due battaglie anti-discarica precedenti, nelle quali non si ricordano raccolta firme di partiti, che potevano pensare o pensano di cavalcare tali battaglie, se non quelle effettuate dai Comitati cittadini.”

Meditate gente… meditate!

Gioia Cafaro
Foto: Paolo Cirillo

 

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