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La scienza insegna che le “perle”, gioia e vanto delle donne, prendono forma all’interno dei molluschi; nelle ostriche per intenderci. Ma  è  successo qualcosa di surreale che in qualche modo smentisce l’affermazione di poco fa.

“Le perle escono dal cilindro e non dalle ostriche”!

Ebbene si. Se solo si pensa che soltanto qualche mese fa, dal cilindro magico, veniva tirato fuori un coniglio, questo pomeriggio dallo stesso cilindro sono uscite ben tre perle! Vi starete domandando se si tratta di uno scherzo oppure se ci siamo bevuti tutti il cervello.

Beh!, diciamo invece che in questo caso c’è poco da scherzare visto che le tre “perle” di Palazzo Verzetti rappresentano i tre Presidenti delle Commissioni Consiliari permanenti eletti oggi pomeriggio nelle rispettive sedute di insediamento. La prima Commissione, quella relativa al Bilancio, è stata insediata alle ore 16.00; orario alquanto anomalo per chi non fa della politica il proprio mestiere, ma forse più adatta a chi non riesce ad occupare spazi vuoti durante la giornata.
Ma a parte queste “sottigliezze”, la cosa più curiosa è che la Presidenza della Commissione Bilancio e affari Istituzionali è stata assegnata in quota UDC a Tiziano Stazi.

Ora, sicuramente possiamo dire tutti che si tratta di un bravo ragazzo, che cerca di darsi da fare in diversi ambiti e che sicuramente sarà un persona volenterosa, ma di certo non possiamo affermare che la sua esperienza in campo contabile gli possa permettere di competere con un bilancio comunale ridotto ormai allo stremo. E dunque ci risiamo!.

Prima è accaduto per la nomina degli assessori, ora anche per i Presidenti delle commissioni che purtroppo, anche in questo caso, non sono stati scelti in base alle proprie competenze o capacità dimostrate, ma ahimè di nuovo attraverso una mera spartizione partitica.  E siccome le poltrone a disposizione della maggioranza sono quelle che sono rispetto alle aspettative di chi in campagna elettorale ha cercato di dare il proprio contributo, ci si attacca anche alle presidenze delle Commissioni consiliari che, ormai è risaputo, hanno soltanto una funzione consultiva.

In parole povere, non decidono nulla. La seconda perla estratta dal cilindro si chiama Duilio Braghese in quota Palestrina Popolare. A lui è stata affidata la Commissione Cultura.

Alle ore 17.00 erano presenti tutti i membri dell’opposizione e qualcuno della maggioranza, tanto che, il consigliere Anna Nardecchia che doveva presiedere la commissione, prendeva tempo in una delle stanze del comune per cercare di raggiungere telefonicamente i “ritardatari”; il rischio era che con quattro membri presenti, la commissione poteva benissimo iniziare e dare avvio alla votazione per il Presidente.

I membri dell’opposizione guarda caso, erano proprio in quattro, giusti giusti per votare Presidente e Vice Presidente, sciogliere la seduta e andare via in barba alla figuraccia che si stava consumando nell’aula di Palazzo Verzetti.
La correttezza e il buon senso hanno voluto però che i nostri rappresentanti, aspettassero i “comodi” di qualche membro della maggioranza, evitando di farlo sprofondare in una di quelle figure a dir poco pessime. Ma torniamo al Presidente.
Anche sull’onestà e la correttezza di Duilio non si può obiettare assolutamente nulla. Anzi!

Da sempre un gran lavoratore, un artigiano locale e da qualche tempo anche membro del Consorzio obbligatorio strade vicinali. Arrivato con qualche minuto di ritardo, a commissione già iniziata, queste le sue parole al momento della nomina: “scusate il ritardo… vi ringrazio; sono nuovo della politica; studierò..”

Eh sì, perché questa è la Commissione Cultura.

Non di poco conto la terza ed ultima perla eletta alla Presidenza della Commissione Urbanistica. Anche lui è un volto nuovo della politica; un nuovo che avanza…. si, che avanza nelle aule del Comune da almeno trent’anni a questa parte; pensate che è talmente nuovo che la sua prima apparizione tra gli scranni di Palazzo Verzetti era tra le fila del Partito Comunista Italiano.

Un politico di primo pelo in quota PD che all’interno della sezione di Via Undici Martiri sembra che avrebbe dichiarato, prima delle elezioni, che se fosse stato eletto non avrebbe assunto nessuna carica.

E invece eccotelo di nuovo, Igino Macchi, reduce da una faida tutta interna al Partito Democratico di Palestrina che purtroppo (per loro) non è rimasta nascosta agli occhi dei più indiscreti.

Infatti, oramai da giorni, il PD locale era alle prese con i capricci degli aspiranti alla Presidenza della Commissione Urbanistica, dove a contendersi la poltrona erano proprio due “compagni” dello stesso Partito. Da una parte Macchi, dall’altra Lino Sabelli di Carchitti.  Il primo, Macchi, dopo aver rinunciato alla carica di assessore per dare l’apparenza di un “reale” rinnovamento della Giunta e dopo aver rinunciato alla Presidenza del Consiglio che lo avrebbe di fatto privato di tutta la libertà e autonomia d’azione all’interno dell’assise comunale (avrebbe avuto la bocca tappata per 5 anni), ora sente il bisogno di accaparrarsi almeno un titolo per restare a galla.

Dall’altra il secondo, Lino Sabelli, già presidente della Commissione bilancio nella precedente consigliatura, ricordato da tutti per i sui numerosi interventi in consiglio comunale (è intervenuto zero volte in dieci anni), ha deciso di ribellarsi alla sudditanza e di tirar fuori i coltelli contro i sui compagni di partito per tentare la scalata verso la presidenza della commissione Urbanistica, tentando di elemosinare voti anche tra i membri dell’opposizione pur di annientare e raggiungere l’obiettivo.

L’opposizione chiaramente respinge la proposta e il Sabelli rischia di restare col cerino in mano. Per questo, all’atto della votazione, non si presenta in aula né lui né il suo omonimo Sabelli Massimo, anch’esso di Carchitti, costringendo la maggioranza a restare in quattro, tanti quanti sono i membri dell’opposizione. Situazione di parità che a norma dello statuto attribuisce la Presidenza a Macchi. Non perché il più votato, ma solamente il più anziano di età.

Insomma, una situazione tutta da ridere che vede da un lato una maggioranza ridicola che rischia di farsi soffiare da sotto il naso ben due Presidenze di Commissione e già spaccata al proprio interno; che comincia a scricchiolare perché troppo attaccata al proprio tornaconto di visibilità personale più che di lavoro per la propria città e dall’altra un’Opposizione compatta che ha messo al primo posto l’onestà nell’azione politica all’interno dell’istituzione comunale e la fermezza nelle proprie posizioni.

La Presidenza e le Vice Presidenza delle Commissioni Consiliari? No grazie, ci vediamo in Consiglio Comunale.

Comunicato stampa: Area Stampa Adesso Noi Palestrina

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