Palestrina: Fumata nera al Consiglio Comunale.
I primi due punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Palestrina prevedevano la discussione in merito all’incompatibilità di due Consiglieri (Duilio Braghese di Palestrina Popolare, e Lino Sabelli del Partito Democratico).
Il Presidente del Consiglio in apertura di seduta comunica che, avendo i due consiglieri presentato le dimissioni dalla carica ricoperta, i primi due punti venivano ritirati venendo meno il motivo dell’incompatibilità.
A questo punto intervengono i consiglieri Rosicarelli e Pizziconi di Adesso Noi che fanno notare che le dimissioni presentate non sono state ancora accettate dal Consiglio del Consorzio. Si apre una vivace schermaglia di tipo procedurale, nella quale intervengono, nell’assordante silenzio della maggioranza, anche Guerrini e il Sindaco. Il Presidente del Consiglio chiede di sospendere la seduta per permettergli di approfondire la nuova documentazione pervenuta. La sospensione che doveva durare, a detta del Presidente, 10 minuti si protrae, invece, per circa un’ora. Alla ripresa dopo un breve scambio di battute tra l’opposizione e il Presidente del Consiglio, i consiglieri di Adesso Noi e 5stelle escono dall’Aula, facendo mancare il numero legale. Riconvocati dopo mezz’ora viene a mancare nuovamente il numero legale ma questa volta oltre ai consiglieri (Pizziconi, Federici, Rosicarelli e Saladino) escono dall’Aula anche tutti i consiglieri di maggioranza. Unico presente Guerrini di Forza Italia. A questo punto il Consiglio viene sciolto e dovrà essere riconvocato a nuova data.
Questi i fatti.
Tralasciamo il fatto che in convocazione il nome dei due Consiglieri in discussione era espresso con le sole iniziali e non se ne capisce il motivo, visto che era comprensibile a chiunque chi fossero, per il resto cosa dire?
Un Consiglio Comunale è stato sospeso su questioni procedurali che potevano essere risolte in sede di capigruppo, permettendo di discutere gli altri punti all’ordine del giorno d’interesse della cittadinanza e soprattutto quello relativo al regolamento delle riprese audio e video. Riprese che se in funzione avrebbero permesso a tutti i cittadini di seguire un Consiglio Comunale che alla fine ha assunto un aspetto surreale.
Una maggioranza che senza motivare fa venire meno il numero legale su una decisione che vedeva allineato il Sindaco sulla posizione espressa dal Presidente. Il Sindaco, riprendendo infatti la proposta del Presidente di ritirare i due punti, sosteneva che le dimissioni in quanto atto unilaterale esprimevano la volontà delle persone, richiamandosi ai “principi generali del diritto”. Sarebbe bastato che il Presidente del Consiglio in apertura avesse chiesto all’Assemblea, vista la nuova documentazione in suo possesso, di rinviare a un nuovo Consiglio la discussione così non avremmo perso tempo e soprattutto si sarebbero potuti discutere gli altri 8 punti.
Resta comunque agli atti del giorno che, sebbene non abbiano prodotto nulla per la cittadinanza, i nostri amministratori prenderanno comunque il gettone di presenza e, se dipendenti, il Comune dovrà farsi carico di eventuali rimborsi alle amministrazioni di provenienza, visto che l’orario di inizio era stato fissato alle 17 e non alle 19 come di solito avviene.
Credo che chiunque si potrebbe domandare? Perché la stessa persona deve sedere in due posti “pubblici” con relativo cumulo di cariche e soprattutto non ci si poteva accorgere della incompatibilità prima della nomina evitando così sia una perdita di tempo a tutto discapito sia dell’autorevolezza dell’istituzione comunale sia della scarsa efficienza, efficacia e economicità amministrativa ma soprattutto dando dimostrazione di un vuoto politico di cui i cittadini terranno sicuramente conto al momento del voto.
Roberto Papa