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In questi giorni, stiamo assistendo ad una vera e propria guerra tra poveri  e che vede contendersi, alcuni reparti degli ospedali di Colleferro e Palestrina. Nel nuovo piano aziendale redatto dalla ASL RMG e in via di approvazione alla Regione Lazio, si prevede uno spostamento dei reparti si Ostetricia e Ginecologia a Palestrina contestato dalla Giunta Comunale di Colleferro.

In questa guerra tra poveri , la cosa che più colpisce è la incapacità intellettuale di saper definire una razionalizzazione del servizio sanitario con una più efficace fornitura di servizi.

Viviamo in un paese dove la libertà di pensiero è ancora fortunatamente viva e, rispettando il pensiero dei contendenti, non si può sottacere la inebriante frizzantezza dell’illogicità della protesta (almeno per i reparti di Ostetricia e Ginecologia).

L’Ostetricia e la Ginecologia, dovrebbero far parte di una più complessa struttura PEDIATRICA che sia un punto forte e di riferimento per l’intero comprensorio. Oggi purtroppo ( e su questo NESSUN AMMINISTRATORE COMUNALE HA IL CORAGGIO DI PROTESTARE) la cura pediatrica è di esclusiva competenza del BAMBIN GESU’ e cioè del VATICANO, polo di eccellenza ma che purtroppo, si trova distante molte ore di traffico dai monti prenestini. Proviamo per un attimo, solo ad immaginare quanto impiega uno che abita a Cassino a raggiungere il Bambin Gesù ! Quante volte è capitato addirittura di arrivare sino a PALIDORO per una visita Pediatrica ? Tantissime volte !! Non importa se questo reparto sia a Palestrina o a Colleferro….. ma averne 2 è inaccettabile !!!!

Piero Pera


DI SEGUITO DELIBERA DELLA GIUNTA DI COLLEFERRO

 «Premesso che L’ospedale di Colleferro nacque quasi in concomitanza con la città, e da sempre rappresenta un punto di riferimento per i cittadini di Colleferro e tutta la zona

Visto che Colleferro e rimasto l’unico ospedale in un area molto vasta che va dall’alta Ciociaria ai Monti Lepini alla Valle del Sacco, a seguito della chiusura dei centri di Anagni, Valmontone e Zagarolo.

Dato che Dati preoccupanti come quelli legati all’emergenza ambientale (Eras Lazio e altri) ed a relazioni, come quelli del dr. Carlo De Luca presentata il 17 Aprile 2014 in occasione di un incontro tra Direzione Strategica della RmG e Direttori di Uoc, dove si documenta una maggiore incidenza del 10% della mortalità nella RmG rispetto a tutta la Regione Lazio, perché qui Si verifica il maggiore livello di deprivazione socio‑sanitaria.

Dato che Ingenti risorse economiche sono state già investite nell’ampliamento della struttura ospedaliera di Colleferro, ancora in via di completamento

Dato che Da parte della Direzione Generale Asl RmG è arrivato un atto aziendale che prevede chiusure di reparti come Ematologia, Ostetricia, Ginecologia, Pediatria e Neonatologia; lo smantellamento del laboratori analisi e della Radiologia.

Considerato che il trasferimento del reparto di Ostetricia e Ginecologia a Palestrina non sembra seguire un filo logico visto che gli stessi reparti non raggiungono i 1000 parti previsti dalle linee giuda nazionali neanche nel centro prenestino, tra l’altro molto scomodo per alcuni paesi della zona.

Considerato che Colleferro e sottoposto al regime di Seveso II per la presenza di industrie a rischio rilevante

Rilevato che Si considera comunque positivamente l’arrivo di nuovi reparti e l’aumento dei posti letto.

Tutto ciò premesso il Consiglio impegna il Sindaco e la Giunta

• A mettere in atto tutte le azioni necessarie presso la Direzione Generale della Asl RmG, la Regione Lazio e il Ministero della Salute, al fine di scongiurare questo pericoloso e lento smantellamento dell’Ospedale di Colleferro. Polo Ospedaliero che non può essere indebolito per motivi predetti di unicità territoriale e collocazione in territori con problemi seri e di varia natura.

• A coinvolgere tutti i Sindaci dei Comuni limitrofi per esprimere la volontà al mantenimento della struttura ospedaliera di Colleferro.

• A chiedere alla Presidenza della Regione Lazio di sospendere l’Atto Aziendale così come proposto dalla Direzione Asl RmG perché, così come formulato desta preoccupazioni serie sia negli amministratori che nella popolazione.

• A ripudiare con forza qualsiasi tipo di strumentalizzazione politico elettorale proveniente da qualsiasi parte, assai dannosa in un momento così delicato».

È questo il testo dell’Ordine del Giorno che il Consiglio Comunale di Colleferro ha votato all’unanimità dei presenti, ieri sera 17 Novembre, per dare il via alle iniziative tese a scongiurare la chiusura dei reparti di Ostetricia, Ginecologia, Neonatologia e Pediatria dell’Ospedale di Colleferro.

Elementi significativi sono la volontà di recuperare anche allo “lo smantellamento del laboratori analisi e della Radiologia” oltreché di “ripudiare con forza qualsiasi tipo di strumentalizzazione politico elettorale” tentativo che è evidentemente stato percepito appartenere ad altre iniziative…

Il punto in discussione era stato inserito nella già prevista seduta di ieri, 17 Novembre, al primo posto, in via straordinaria, in seguito all’accordo tra i Capigruppo consiliari di Sabato 15 Novembre. Appare dunque chiaro che la linea di maggioranza ed opposizione non è quella di partecipare alla “timida” manifestazione prevista per oggi alle ore 9 a partire dall’Ospedale di Colleferro.

Nel frattempo il Sindaco Cacciotti ha già avviato l’organizzazione di un incontro con i colleghi del Comprensorio Asl RmG/6 previsto per oggi alle ore 18, mentre nel corso della seduta di ieri sera, al di là della manifestazione di piazza, è stata avanzata la proposta di convocare una seduta di Consiglio di tutti i Comuni interessati (Artena, Carpineto Romano, Colleferro, Gavignano, Gorga, Labico, Montelanico, Segni, Valmontone) con l’aggiunta del Comune di Paliano che, per ovvi motivi, orbita nell’area di competenza dell’Asl RmG/6. I Consigli Comunali in seduta congiunta sarebbero chiamati a votare un ordine del giorno per riaffermare con forza la contrarietà al depotenziamento dell’Ospedale “L.P. Delfino” di Colleferro.

Erano assenti alla seduta i consiglieri comunali Pietro Sperati ed Aldo Giuliani per la maggioranza e Vincenzo Stendardo per l’opposizione, anche se quest’ultimo ha espresso le proprie posizioni riguardo la vicenda dell’ospedale in una serie di dichiarazioni che abbiamo pubblicato nella giornata di ieri qui •>.

Le riunioni e gli incontri succedutisi nel corso della giornata di ieri hanno fatto giungere nell’aula consiliare tutti i consiglieri comunali ben disposti, anche oltre le “barricate” che tradizionalmente dividono maggioranza ed opposizione. E così anche le mozioni all’odg •>, già previste, sono state votate all’unanimità dei presenti, fatta eccezione per l’ultimo punto, ancora un Ordine del giorno, quello relativo alla costituzione in giudizio nel contenzioso tributario.

Si tratta della possibilità che il Comune venga rappresentato in occasioni di controversie, non penali né civili, da professionisti presenti nell’organico, evitando di rivolgersi a professionisti esterni. Per questo ordine del giorno (così come invece è accaduto per alcune delle mozioni) non è stato possibile effettuare “aggiustamenti” in grado di ricondurre il parere di tutti i consiglieri comunali ad una sostanziale unanimità. Il punto veniva bocciato con il voto contrario di 9 consiglieri di maggioranza e favorevole di quattro dell’opposizione, ai quali si è unito il consigliere di maggioranza Antonio Rossi.

Poco prima delle ore 21, con l’accordo di tutti, si propendeva per non dar seguito alla discussione dell’ultimo punto all’odg (la risposta alle interrogazioni) con l’intento di riproporlo in occasione della seduta successiva già prevista per il giorno 24 Novembre.

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